Serie A, club compatti: 18 su 20 vogliono la ripresa

In Lega contano di recuperare Brescia e Torino, le due contrarie, in vista dell’assemblea di domani per una posizione totalmente unitaria
Andrea Ramazzotti
4 min

MILANO - La lettera che la Serie A vuole indirizzare al governo per chiedere, una volta per tutte, chiarezza sul futuro non è ancora partita. Non è bastata la giornata di ieri nella quale il consiglio informale della Lega ha discusso animatamente alla ricerca della fumata bianca a proposito del documento da indirizzare direttamente al premier Conte e ai ministri Speranza e Spadafora. Intorno alle 22,30 mancavano ancora la firma dei presidenti di Brescia e Torino, Cellino e Cairo visto che sulla barca... dell’unità erano salito anche Ferrero e Giulini. Per ora il conto parla di 18 favorevoli e 2 contrari al documento. Cosa succederà oggi? Il presidente Dal Pino ribadirà al numero uno delle rondinelle e a quello granata la necessità di una linea unitaria da parte della A. Perché riprendere gli allenamenti senza la certezza di ripartire con il campionato non è ritenuto accettabile. Tra oggi e domani, quando è in programma l’assemblea, la lettera partirà. In un modo o nell’altro.

Cosa chiedono

La nota ufficiale a dire la verità in via Rosellini era pronta già da martedì, ma finora è rimasta nel cassetto perché ogni parola è stata soppesata con grande attenzione. Non è l’unica questione da dirimere in questo delicato momento (tra le altre c’è pure quella relativa ai diritti tv), ma è sicuramente la più delicata perché in caso di mancata conclusione della A, la sopravvivenza di alcuni club a corto di liquidità e con il bilancio in difficoltà è a rischio. Ecco perché la compattezza della Lega è ritenuta fondamentale. Dare una risposta univoca e senza tentennamenti da parte di tutte le 20 società è ritenuto indispensabile. I proprietari si aspettano che l’esecutivo dica se il campionato può andare avanti o se invece si dovrà fermare. Un po’ come successo in Francia quando le parole del primo ministro hanno spazzato via i dubbi e rinviato ogni discorso ad agosto. Non prima. In via Rosellini sono convinti che Conte sia a favore della ripresa del calcio e che domenica, quando nella riunione con il ministro Speranza e con i capogruppi Bellanova, Franceschini e Bonafede, l’argomento è scivolato sul pallone e sulla questione allenamenti, lui sia stato decisamente più aperto sulla data del 18 maggio rispetto a Spadafora. Ecco perché il presidente Dal Pino vuol coinvolgere direttamente nella discussione il premier. Il risultato sarà diverso rispetto a quelli ottenuti finora? Di certo il calcio proverà a far leva su desiderio di Conte di non mettere in difficoltà in un’industria importante per il Paese come il calcio. In via Rosellini non hanno dubbi: se si decide di riavviare la produzione (gli allenamenti), è obbligatorio riprendere anche con la distribuzione del prodotto (le partite). Altrimenti si devono pagare gli stipendi dei giocatori, senza ottenere nessun vantaggio pratico. [...]

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