Verona-Roma 0-0: Fonseca comincia con un pareggio

Tante occasioni create ma nessuna rete per i giallorossi. Dzeko in panchina tutta la partita. Bene l'esordio di Pedro, Spinazzola a tratti stratosferico. Proprio l'esterno nel finale colpisce una traversa clamorosa. Due legni anche per i padroni di casa
Verona-Roma 0-0: Fonseca comincia con un pareggio© ANSA
Simone Zizzari
7 min

ROMA - Sotto gli occhi di Dan e Ryan Friedkin, seduti in tribuna al Bentegodi, la Roma di Fonseca comincia la sua stagione con uno 0-0 che lascia tanti rimpianti e qualche certezza. Da un lato è già evidente un problema, quello della finalizzazione. Senza Dzeko (in panchina per tutta la gara in attesa del trasferimento alla Juve) la squadra non riesce a trovare il gol nonostante una notevole mole di occasioni costruite, soprattutto nel primo tempo. Le note positive, però non mancano: lo stato di forma stratosferico di Spinazzola e la qualità superiore di Pedro. Con Milik le cose dovrebbero migliorare, almeno lì davanti. Al Bentegodi però la Roma ha anche rischiato di perdere con i padroni di casa capaci di centrare due traverse clamorose contro una colpita dai giallorossi nel finale. Nel mezzo tante occasioni di gol sprecate, continui capovolgimenti di fronte, un match piacevole e un ritmo di gara molto elevato nonostante il campionato sia appena cominciato.    

Le scelte di formazione

Fonseca per la prima sceglie Pedro titolare e lascia, come previsto, Dzeko in panchina. In porta c’è Mirante preferito a Pau Lopez. Cristante nel ruolo che sarà - questa almeno è la speranza del tecnico portoghese - di Smalling. Sugli esterni Spinazzola sulla sinistra e Karsdorp dal lato opposto. Pellegrini in campo con la fascia da capitano. Juric è in emergenza totale: non c’è il neo acquisto Favilli, fuori causa Lazovic, Magnani e Benassi con Empereur costretto ad uscire dopo pochi minuti per un problema muscolare. In difesa c’è l’ex Roma Cetin mentre comincia dalla panchina l’avventura di Barak all’Hellas.

Una bella Roma nel primo tempo: ma il gol?

Il primo tempo è un monologo della Roma, o quasi. I giallorossi fanno il gioco, costruiscono trame efficaci, verticalizzano con grande pericolosità, collezionano palle gol a ripetizione ma non finalizzano. Un problema non da poco. L’assenza di una punta di peso come Dzeko lì davanti si sente nonostante Mkhitaryan faccia anche l’impossibile per non farlo rimpiangere. L’armeno dialoga che è una bellezza con Pedro, all’esordio e con una voglia matta di spaccare il mondo ma a corto di fiato tanto da affievolirsi dopo una mezz’ora abbondante giocata a mille all’ora. La Roma di Fonseca sembra in partita. E’ veloce e spaventa a più riprese la fragile retroguardia avversaria con verticalizzazioni improvvise e i grandi spunti sulla sinistra di Spinazzola (più coinvolto di Karsdorp sul lato opposto), a tratti imprendibile e di gran lunga il migliore in campo. Le numerose incursioni dell’esterno azzurro non vengono però mai sfruttate dai compagni che sotto misura non trovano lo specchio della porta divorandosi gol in successione con Pedro e Mkhiratyan tra i più imprecisi. E il Verona? Subisce ma non fa solo quello. Aggredisce con determinazione la Roma in mezzo al campo nonostante una evidente differenza di valori tecnici ma appena ha la possibilità prova a pungere come in chiusura di tempo quando Tameze colpisce incredibilmente la traversa su un assist da sogno di Faraoni. Nell’occasione è decisivo l’intervento di puro istinto di Mirante. Episodio sfortunato a parte, la difesa della Roma regge bene senza lasciare grandi occasioni agli avversari. Cristante centrale di difesa accanto a Mancini e Ibanez forma un muro che gli attaccanti del Verona riescono solo a scalfire senza farlo mai crollare. Buono in mezzo al campo anche l’apporto di Veretout e Pellegrini.

Il festival delle traverse

Nella ripresa il Verona riparte con Zaccagni al posto del deludente Tupta. I ritmi sono alti, la partita si mantiene piacevole con continui capovolgimenti di fronte. I padroni di casa tornano campo più convinti e sfiorano il gol prima con Di Carmine e poi con Faraoni. La Roma appare meno dominante e decisamente più affannata. Pedro, di nuovo tonico e scattante come ad inizio gara, si costruisce un paio di occasioni da gol che però non riesce a finalizzare. Il Verona sfiora il vantaggio al 65’ con un colpo di testa di Di Carmine sotto misura alto di poco. E’ un segnale di allarme per la difesa della Roma e una spia accesa per Juric che capisce di poter portare a casa il bottino pieno. Dentro, dunque, il neo acquisto Barak e il difensore Ruegg. Forze fresche per una squadra decisamente più vivace rispetto a quella vista nella prima parte. La Roma però torna a farsi pericolosissima al 74’ con una conclusione dal limite di Pellegrini deviata in angolo da un super Silvestri. Fonseca toglie l’esausto Karsdorp per Santon e inserisce Kluivert al posto di Pellegrini. All’82’ il Verona colpisce la sua seconda clamorosa traversa della serata con un tiro-cross di Dimarco che scavalca Mirante con una traiettoria imprevedibile. Il finale è da cardiopalma. All’86’ Spinazzola si inventa una conclusione al volo da fuoriclasse ma la palla si stampa sulla traversa. E’ una notte stregata per entrambe le squadre. Lo 0-0 finale non rispecchia quanto visto in campo: quella del Bentegodi è stata una partita davvero divertente.    


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