Genoa-Juve 1-3: Cristiano Ronaldo, doppietta su rigore

La squadra di Pirlo soffre al Ferraris contro un'avversaria ben organizzata. Tutte le reti nella ripresa: prima sblocca Dybala, poi il pari di Sturaro. Nel finale ci pensa il portoghese, alla centesima partita in bianconero
Genoa-Juve 1-3: Cristiano Ronaldo, doppietta su rigore© LAPRESSE
Simone Zizzari
6 min

ROMA - La Juve soffre? Nessun problema, ci pensa Ronaldo. Il portoghese è toccasana anche per Pirlo che scaccia il fantasma di un nuovo pareggio contro una ‘piccola’. Due rigori realizzati nella ripresa consentono ai bianconeri di conquistare quella continuità di risultati fondamentale per rosicchiare punti al Milan capolista. Eppure il 3-1 contro il Genoa è stato tutto tranne che una passeggiata. L’impresa del Camp Nou è ancora nella testa della squadra che fa una fatica micidiale a calarsi in una sfida decisamente meno entusiasmante. Dybala per lunghi tratti non si vede per poi riapparire improvvisamente nel gol del vantaggio. Per sistemare la pratica dopo il pari momentaneo di Sturaro ci ha dovuto però pensare nel finale il solto Cristiano, da stasera in testa alla classifica dei capocannonieri al fianco id Ibrahimovic. Niente male, nel giorno della 100.a partita juventina.

Le scelte di Pirlo

Nonostante la riduzione della squalifica di Morata, Pirlo conferma Dybala davanti al fianco di Ronaldo. In mediana spazio a Bentancur e Rabiot con McKennie e Chiesa sugli esterni. Difesa a quattro con De Ligt e Bonucci centrali.

Primo tempo, quanta fatica!

La Juve del Ferraris non è la stessa vista al Camp Nou. La sbornia post trionfo contro Messi e compagni non è svanita e in campo si percepisce chiaramente. L’assenza di Morata si sente, Dybala nonostante l’impegno profuso non è ancora la Joya che fa luccicare gli occhi, almeno nel primo tempo. Ronaldo - al suo centesimo gettone in bianconero - capisce fin dalle prime battute di doversi nuovamente sobbarcare il peso della squadra sulle spalle. Il Genoa, del resto, non è il Barça e il suo gioco è differente: ci si copre, si aspetta e poi si prova a ripartire. Questo atteggiamento non si addice alla Juve che fa una fatica micidiale a costruire occasioni da gol. Eppure l’inizio sembrava presagire tutt’alto. Pronti, via e la Juve è già sull’1-0. Rabiot insacca su assist di Bonucci ma lo fa di mano. L’arbitro annulla e ammonisce il francese. Da lì in poi la partita si fa in salita. La manovra ospite si concentra sugli esterni con McKennie da una parte e Chiesa dall’altra a dannarsi l’anima senza trovare però il guizzo giusto. L’americano ci prova a metà tempo ma la sua conclusione viene neutralizzata da Perin. Bentancur e compagni sviluppano tanto gioco ma tengono i ritmi troppo bassi agevolando il lavoro degli avversari. Manca la concretezza sulla trequarti e soprattutto non ci vedono mai i guizzi giusti, quelli in grado di innescare Ronaldo. Il Genoa è attento in fase di non possesso ma dalle parti di Szczesny non ci arriva mai.

La Juve si ritrova nella ripresa

La ripresa è più divertente. La Juve ci mette più cattiveria alzando i ritmi. Il Genoa ne risente e in difesa balla di più pur riuscendo a contenere nella propria metà campo. Ronaldo ci prova subito in apertura con una conclusione di sinistro fuori di poco. Il gol nell’aria e arriva al 57’ proprio con Dybala, bravo a finalizzare al meglio una spizzata di McKennie in area di rigore ligure. Il vantaggio libera mentalmente i bianconeri e costringe il Genoa ad aprirsi. Gli esterni ospiti trovano più spazi giocabili e su uno di questi si infila Chiesa che due minuti dopo trova il raddoppio: l’arbitro però annulla tutto per un fuorigioco di partenza piuttosto evidente. Sembra una partita in discesa per Pirlo e invece arriva a freddo il pari dei padroni di casa nella prima sortita offensiva di tutto il match. Al 61’ Pellegrini pennella sul secondo palo un assist splendido per Sturaro che da posizione molto decentrata trova al volo un diagonale quasi impossibile. E’ il secondo sigillo del centrocampista contro la sua ex squadra. Un gol che pesa come un macigno sul morale della Juve, di nuovo costretta a faticare per trovare il vantaggio. Cinque minuti dopo è Dybala a trovare la doppietta personale dopo una corta deviazione di Perin su un tiro di Ronaldo ma Di Bello ferma di nuovo tutto: è ancora fuorigioco. Negli ultimi venti minuti Pirlo si gioca il tutto per tutto inserendo Morata per Rabiot. Maran risponde con Behrami e Destro. Il Genoa si affaccia di nuovo dalle parti di Szczesny con Rovella che tenta un tiro dalla distanza bloccato con qualche affanno dal polacco. E’ ultimo guizzo dei liguri che cominciano a calare di concentrazione. Un peccato mortale se di fronte hai la Juve. Prima Ronaldo sfiora il gol con un clamoroso stacco di testa neutralizzato da un miracolo di Perin, poi lo trova su rigore due minuti più tardi. Siamo al 76’ quando Rovella entra in scivolata su Cuadrado. Per Di Bello non ci sono dubbi: sul dischetto va CR7 che non sbaglia. Il miglior regalo possibile per la centesima presenza con la Juve. Il Genoa non ne ha più e i cambi finali non spostano gli equilibri. C’è ancora il tempo però per assistere alla doppietta del fenomeno portoghese, gentile omaggio di Pellegrini, protagonista in negativo di un sanguinoso retropassaggio per Perin: Morata anticipa il portiere che non può far altro che stenderlo. CR7 non perdona e si regala la doppietta e il primato nella classifica capocannonieri. Al triplice fischio Pirlo può festeggiare il quarto successo di fila tra serie A e Champions: la Juve fragile con le piccole è solo un ricordo. Il Milan capolista resta molto vicino.   


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