Juve-Napoli, l'eguaglianza e l'aumm aumm© ANSA

Juve-Napoli, l'eguaglianza e l'aumm aumm

Ivan Zazzaroni
3 min

All’interno della Lega ognuno fa come gli pare. E a qualcuno pare sempre qualcosa più degli altri. È questo il senso della lettera dai toni durissimi che la Roma ha spedito sabato sera per censurare l’operato del management di via Rosellini, prim’ancora che quello di De Laurentiis e Agnelli, i quali avevano raggiunto un accordo in extremis per lo spostamento della partita del 17 marzo, al secondo rinvio stagionale. Credo che si tratti del primato europeo outdoor.

Juve-Napoli di ottobre si giocherà dunque il 7 aprile: a ‘sto punto mi auguro che sia finita qui, poiché in estate avrei altro da fare. L’intervento della Roma non potrà peraltro produrre effetti sul calendario, ma è di enorme importanza: impone una seria riflessione tanto sul mancato rispetto da parte della Lega del principio di eguaglianza dei club quanto sulla necessità di riformarne profondamente la governance.

«Spiegateci il rinvio di Juve-Napoli», questa la richiesta/provocazione della Roma. Provo a rispondere: De Laurentiis voleva evitare le tre trasferte di fila in una settimana (Milan, Juve, Roma) e lo capisco: ma allora perché sette giorni fa, il 3, quando la Lega ufficializzò la data del 17, non si oppose chiedendo di considerarla “sub iudice” con tanto di asterisco, visto che la discriminante era il passaggio del turno Champions della Juve?

Lo stesso Agnelli, da quel che ci risulta, non fece una piega, salvo adeguarsi dopo l’eliminazione. L’episodio, lo ribadisco, conferma la parzialità, o - se preferite - la remissività del management leghista, peraltro sottoposto a pressioni indicibili, nei confronti di alcuni club e delle loro richieste, che talvolta sfiorano il grottesco.

Non so se l’ingresso dei fondi d’investimento possa essere la soluzione dei molti mali che affliggono i 20 club di serie A: so però che una guida esterna di alto profilo, interessata esclusivamente allo sviluppo del settore e distante dagli interessi dei singoli potrebbe far crescere, e non di poco, il nostro calcio. Mi rendo conto che sto proponendo uno scenario da Wall Street, ma il Dito Medio di Cattelan in Piazza Affari già prevede un adattamento “all’italiana”. Comunque meglio, molto meglio del comportamento di presidenti che svolgono trattative all’insegna dell’aumm aumm.


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