Juventus-Verona 2-0: Vlahovic e Zakaria, gol alla prima!

Un gol per tempo dei due nuovi acquisti permettono ad Allegri di scavalcare l'Atalanta e di agganciare la zona Champions
Juventus-Verona 2-0: Vlahovic e Zakaria, gol alla prima!© ANSA
Simone Zizzari
5 min

Vlahovic prima, Zakaria poi. La Juve si riprende il quarto posto nella serata più bella con un 2-0 meritato contro il Verona e con entrambi i gol arrivati dal mercato, con le firme di dei due nuovi acquisti di gennaio. Una rete per tempo per i nuovi acquisti di gennaio e Allegri sorridente come non mai: la sua Juve si riprende la zona Champions e coltiva il sogno di una rimonta complicata ma non impossibile per lo scudetto: l’Inter è lontana “soltanto” otto punti. Un esordio più bello non poteva esserci per Vlahovic, capace di bagnare con gol il suo esordio in maglia bianconera dopo soli 13 minuti. Una partita splendida, quella del serbo, subito al centro dell’attacco juventino e già in perfetta sintonia con Dybala. Bene anche Zakaria, anonimo nel primo tempo ma lucido e freddo nel battere Montipò nell’unica chance avuta a disposizione. Le fiammate dei due neo acquisti sono bastati e avanzati ad Allegri per avere la meglio sul Verona dell’ex Tudor.       

Le scelte di Allegri

Max conferma il 4-3-3 con l’esordiente Vlahovic al centro del tridente al fianco di Dybala e Morata. A centrocampo spazio all’altro neo acquisto Zakaria con Rabiot e Arthur. De Sciglio e Danilo agiscono sugli esterni mentre Chiellini e De Ligt formano la diga difensiva. L’ex Tudor non può sul suo bomber Simeone, squalificato e indisponibile. Davanti gioca Lasagna preferito a Kalinic, alle sue spalle Tameze e Barak.

Vlahovic, è subito show!

Il primo tempo è divertente con il duo delle meraviglie Dybala-Vlahovic a salire in cattedra. Sono i due attaccanti juventini i veri protagonisti di frazione con giocate e numeri in grado di spaccare la partita. L’affiatamento nel tridente bianconero è già al top con il serbo subito al centro della scena. Al 7’ è subito Dusan a spaventare il Verona con un sinistro dal limite forte ma poco angolato. E’ l’anticamera del vantaggio juventino che arriva subito dopo. Siamo al 13’ quando Casale sbaglia un disimpegno concedendo a Dybala la libertà di un assist al bacio per Vlahovic, bravo ad involarsi verso Montipò e a scavalcarlo con un delicato tocco di esterno. La magia di DV7 accende subito lo Stadium che abbraccia il suo nuovo bomber in gol al debutto come Kulusevski (‘ultimo a riuscirci). Il Verona prova a rispondere ma riesce solo a concludere da fuori con Lazovic senza mai inquadrare lo specchio. La gara è equilibrata fino a quando non si accendono le frecce juventine, capaci con rapide ripartenze ad incenerire le resistenze avversarie. Il centrocampo bianconero, al contrario, fa molta fatica con l’esordiente Zakaria quasi mai chiamato in causa. Al 37’ è ancora lo scatenato Vlahovic a sfiorare il raddoppio con un tocco di sinistro a lato di poco su assist di Morata. E’ l’ultimo brivido di un primo tempo che ha visto la Juve primeggiare grazie alle giocate di quei due lì davanti.

Zakaria chiude il discorso 

La ripresa insiste sullo stesso spartito. Il Verona gioca a viso aperto con coraggio, la Juve attende senza necessità di accelerare. Tudor inserisce Bessa per Veloso ma al 60’ la Juve passa ancora. Morata gestisce palla in mezzo al campo e sfrutta con un preciso tocco in verticale un buco sulla fascia destra lasciato alla retroguardia veronese. Sullo spazio si inserisce Zakaria che entra in area e batte Montipò con un preciso diagonale. E’ il gol del 2-0 che regala una gioia anche all’altro acquisto bianconero, pure lui in gol all’esordio. Dopo il secondo gol subito il Verona si scioglie e la Juve riesce con maggior frequenza ad arrivare dalle parti di Montipò, bravissimo a negare la gioia del gol a Dybala (in un paio di circostanze) e successivamente a Rabiot. La partita con il passare dei minuti perde di intensità con i padroni di casa in grado di gestire senza problemi il doppio vantaggio. Allegri ad un quarto d’ora dal termine toglie Dybala per in seguire Cuadrado (con la Joya che non la prende benissimo), poi dà spazio a Rugani, McKennie e Kean per Chiellini, Zakaria e Morata. I minuti scorrono senza sussulti fino al triplice fischio finale. Allegri ne ha di motivi per festeggiare: la sua Juve scavalca l’Atalanta al quarto posto in classifica, si porta a otto punti dalla vetta e si gode gli straordinari esordi (con gol) di Vlahovic e Zakaria. Meglio di così era davvero difficile chiedere.   


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