Juve, la Signora anti-Milan

Juve, la Signora anti-Milan© EPA
Alberto Polverosi
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Il calendario del calcio europeo, condizionato dal Mondiale invernale, avrà effetti immediati anche sul calciomercato. Conviene fare bene, come sempre, ma anche con una fretta mai così necessaria fino ad oggi. È per questo che prima della fine di giugno Inter e Juventus, le squadre che cercheranno di sfilare lo scudetto al Milan, si sono mosse in modo deciso e tempestivo, almeno per quanto riguarda l’attacco. L’Inter con Lukaku e (forse) Dybala, la Juventus con Di Maria (a un passo dall’accordo con i bianconeri) per completare un tridente nuovo per qualità e composizione.

Di Maria è un giocatore necessario alla squadra che fino a un paio di anni fa dominava la scena italiana e che ultimamente sta deludendo. Gli ultimi due scudetti sono arrivati con i gol di Cristiano Ronaldo, per l’esattezza 52 in quei due campionati. Dopo un anno senza tricolore, la Juve ha deciso che poteva farne a meno e anche per questa ragione non ha più vinto. Oltre ai 101 gol in 134 gare ufficiali in tre stagioni di CR7, la Juve ha deciso di rinunciare anche ai più umani 115 (in 293 partite) di Paulo Dybala. Decisione che Allegri deve sperare di non rimpiangere, ma chissà... Per questo ci voleva per forza un attaccante che alzasse il livello di qualità, di esperienza, di assist e di gol in un tridente per il resto abbastanza giovane con Chiesa (24 anni) e Vlahovic (22). Serviva un giocatore di spessore internazionale come Angel Di Maria che di anni ne ha 34 e di gol in carriera ne ha segnati 153, anche se le partite disputate sono tante, 600 esatte.

È dotato di tecnica sopraffina e di notevole intelligenza tattica. Deve a Carlo Ancelotti il prolungamento della sua carriera a certi livelli. Quando Carletto è andato al Real Madrid la prima volta (stagione nel 2013) in attacco aveva Cristiano Ronaldo, Benzema e Bale, appena pagato 100 milioni dal club madridista al Tottenham e, di conseguenza, destinato a un posto da titolare. Ancelotti, pur di non perdere le qualità di Di Maria, lo ha arretrato sulla linea delle mezze ali e l’argentino ha fatto un campionato stupendo. Nella Juventus tornerà in attacco, la squadra ha bisogno di ritrovare quei gol che nel campionato scorso arrivavano col contagocce (57, undicesimo attacco della Serie A: il Sassuolo, settimo in classifica generale, ne ha fatti 7 di più). È in quel reparto che la squadra deve ritrovarsi. Di Maria è il giocatore giusto per Vlahovic, gli trasmetterà esperienza e palle-gol. Passando dalla Fiorentina alla Juve, il serbo ha ridotto sensibilmente la sua media realizzativa, ma adesso, tornando a giocare con due veri esterni d’attacco come accadeva con Italiano (erano Gonzalez da una parte e Sottil o Saponara dall’altra), potrà ritrovare il meglio di sé.

Di Maria è la risposta a Lukaku. Di Maria-Vlahovic-Chiesa è la risposta a Lautaro-Lukaku-Dybala, se davvero l’ex juventino prenderà la strada della Pinetina. Juventus e Inter stanno muovendosi con i tempi giusti, sfruttando le rispettive (anche se non proprio abbondanti) risorse economiche. Più indietro il Milan, che aspetta sempre la firma di Maldini e Massara per dare inizio a un mercato in preoccupante ritardo. Dal 13 agosto, giorno di inizio della Serie A, al 1º settembre, giorno di chiusura del mercato estivo, come tutte le altre squadre i campioni d’Italia giocheranno quattro partite: in casa con l’Udinese al debutto, a Bergamo con l’Atalanta il 21 agosto, in casa col Bologna il 28 e a Reggio Emilia col Sassuolo il 31. Il 4 settembre, vale a dire tre giorni dopo la fine del mercato, il derby di Milano e subito dopo la prima giornata di Champions League. Poiché il Milan, per difendere un titolo conquistato con pieno merito ma non da squadra più forte, ha bisogno di essere rafforzato almeno quanto la Juve e più dell’Inter, questo ritardo per ora non è un bel segnale. Poi magari piazza quattro colpi in un paio di giorni e torna il sereno anche a Milanello.


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