Rivoluzione in Serie A: gli arbitri cambiano le linee guida. Tutte le novità

Rocchi ha spiegato le direttive: arbitro in campo più centrale e meno rigorini. "Chiediamo aiuto agli allenatori, stop a spettacoli inguardabili"
Rivoluzione in Serie A: gli arbitri cambiano le linee guida. Tutte le novità© ANSA
di Massimo Boccucci
6 min

SPORTILIA (SANTA SOFIA) - «Meritocrazia», lo ripete all'infinito Gianluca Rocchi anche quando in palestra viene proiettata la slide con la scritta davanti a 50 arbitri, 87 assistenti, 10 VMO (Video match official) e i giornalisti presenti all'open day a Sportilia, oasi di pace e fatica in questi giorni del raduno sull'Appennino forlivese nel comune di Santa Sofia. Questa la parola chiave del designatore della Can di Serie A e B, orgoglioso della squadra con 9 collaboratori nelle diverse aree, che mette subito in chiaro come ai più bravi andranno le gare migliori. Il presidente Alfredo Trentalange ha fatto gli onori di casa usando toni perentori sulle esigenze economiche della categoria per i rimborsi (tempi dei bonifici compresi), con accanto il vice Duccio Baglioni che ha fatto riferimento ai 30mila associati e il rimborso di 1,21 euro a chilometro definito imbarazzante.

Lavoro duro

Al mattino il lavoro sull'on field review con uno stress-test: corsa di 50 metri e visione immediata di un episodio al Var con la decisione da prendere (rigore o no) anche disciplinare e se ricorrere al supporto tecnologico. Tutti al lavoro meno Marco Guida, fermato da un problema muscolare (ne avrà per un mese e mezzo). Nella filosofia di proteggere i giocatori e l'immagine della partita, l'obiettivo è che «gli arbitri - spiega Rocchi - prendano le decisioni limitando il ricorso al Var che serve ad aiutare e ridurre gli errori».

Fuorigioco

Si cambia, o meglio si torna alle origini nella sostanza della regola 11. Ruota tutto attorno alla differenza tra giocata intenzionale e deviazione. Gli interventi in scivolata saranno considerati come deviazioni. «Questo cambiamento è importante - dice il designatore -, ho stressato Collina e Rosetti sulla più corretta interpretazione delle norme Ifab. Abbiamo cercato di oggettivizzare situazioni soggettive. Qualche problema ci sarà, ma 9 decisioni su 10 saranno giuste se ragioneremo con i parametri». Per il fuorigioco semiautomatico bisognerà attendere, è soprattutto una questione di telecamere e quindi di costi.

Svolta Mbappé

Rocchi ha richiamato il gol vittoria di Mbappé nella finale della Nations League tra Francia e Spagna, con l'attaccante del Psg in fuorigioco sul passaggio filtrante di Theo Hernandez. La palla però gli è arrivata dopo un tocco di Eric Garcia, che tentando di intercettare il passaggio in spaccata ha in realtà favorito l'avversario. Il gol è stato concesso e confermato dal Var, perché quello di Garcia è stato considerato come un tentativo deliberato di giocare la palla. L'Ifab ha modificato la regola: non è nello spirito del gioco permettere comunque a un giocatore di trarre vantaggio dal trovarsi in fuorigioco. Da qui un nuovo elenco di linee guida per definire meglio come s'intende la giocata intenzionale. In sintesi: solo un gioco controllato della palla, come può essere un passaggio sbagliato, cancellerà l'eventuale posizione di fuorigioco per l'avversario. Ecco i parametri per riconoscere il gioco deliberato: il pallone non era a distanza ravvicinata e il giocatore ha una chiara visione dello stesso; il pallone non si muove troppo rapidamente; la direzione del pallone non è inaspettata; il giocatore ha avuto il tempo di coordinare il movimento del proprio corpo, cioè non si tratta di una scivolata o di un salto istintivo; il pallone sul terreno è sempre più facile da giocare rispetto a quello in aria. Con questi presupposti introdotti, il gol di Mbappé sarebbe stato annullato per fuorigioco perché il tentativo di Eric Garcia di intercettare il passaggio di Hernandez sarebbe stato valutato come un allungamento istintivo.

Falli, Var e rigori

Nell'intervento dell'arbitro per sanzionare con il cartellino rosso o giallo un fallo su chiara occasione da gol risulta prioritario il possesso palla. Non cambia la filosofia consolidata, come sui falli di mano e in area di rigore. Si va verso una maggiore attenzione alla comunicazione tra arbitri e Var, cercando di ridurre i tempi delle decisioni. «L'accuratezza della decisione va avanti a tutto con la correttezza dei protocolli - spiega Rocchi -, sulle tempistiche ridotte è più facile se il Var è esperto. A volte certe situazioni sono difficili e allora meglio prendere del tempo in più per decidere in modo giusto». Si cercherà di ridurre i rigori, o meglio quelli che vengono considerati “rigorini”, con il supporto del Var ma l'arbitro sempre centrale nella decisione, coadiuvato in ogni situazione anche dagli assistenti.

Basta show

Gli allenatori e quanti sono sfrenati in panchina dovranno darsi una calmata: «Chiediamo collaborazione, gli arbitri non vogliono mai cacciare qualcuno. Reprimere non ci fa impazzire, però l'anno scorso eravamo stati duri in certi frangenti per poi limitare tutto dopo le richieste e tornare a una certa severità. Serve essere severi di fronte a degli spettacoli in panchina talvolta inguardabili».


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