Lazio-Napoli: Sarri-Spalletti, realismo e magia

Lazio-Napoli: Sarri-Spalletti, realismo e magia
Xavier Jacobelli
3 min

Lazio-Napoli non dirà tutto sulle possibilità di vertice duraturo delle due squadre, eppure dirà molto su quanto valgano le due squadre in questo momento e su quanto potranno farsi valere nell’immediato futuro. Tiene banco il confronto fra Immobile e Osimhen, corroborato dall’attesa per la nuova prova di Kvaratsthkelia, per la reazione biancoceleste al pareggio di Marassi nella stessa misura in cui anche i partenopei sono chiamati a ripartire dopo la frenata casalinga con il Lecce. Tuttavia, è a centrocampo che si deciderà la partita. Spalletti punta sul dinamismo di Anguissa, la classe di Zielinski e il fosforo di Lobotka, giocatore mai abbastanza lodato per la visione di gioco, l’acume tattico e la capacità di innescare il gioco napoletano che lo contraddistinguono. In casa Lazio tiene banco il tormentone Luis Alberto o Vecino. Per meglio dire Vecino o Luis Alberto, poiché l’ex interista viene considerato favorito rispetto allo spagnolo.

Vecino o Luis Alberto: le soluzioni

Ora, ubi maior minor cessat: Sarri sa bene quel che fa e ha tutto il diritto di partire di nuovo con Vecino nel reparto centrale che ha in Milinkovic Savic il riferimento assoluto e in Cataldi il degno sodale. Eppure, caro Sarri, permetta l’intrusione, alimentata dalla stima nei suoi confronti e dall’ammirazione per Luis Alberto, moltiplicata dalla memorabile prodezza con la quale ha spento la luce interista. Come direbbe Allegri, il campione spagnolo appartiene a una determinata categoria di giocatori, malauguratamente sempre più rara e, al tempo stesso, sempre più ricercata. Di più. Luis Alberto è unico e per ciò stesso raro: chi ha la fortuna di averlo, deve tenerselo stretto. E, soprattutto, deve farlo giocare, possibilmente sempre. Va bene la rotazione, va bene il copione tattico, va bene il calcio inteso come sforzo collettivo che esalti sia i solisti sia i gregari, però nel calcio, come nella vita, uno non vale uno. Peraltro, i precedenti di Sarri con il Napoli non sono beneauguranti: negli ultimi cinque confronti con i partenopei, ha vinto una volta sola incassando quattro sconfi tte. Al di là del dato statistico, la questione è squisitamente tecnica: Luis Alberto è un grande patrimonio della Lazio e della Serie A e meno male che il suo ritorno in patria è rumorosamente sfumata. La sfi da con il Napoli si rivelerà uno stress test alquanto indicativo delle condizione e delle aspirazioni biancocelesti, al pari dei rivali. Luis Alberto può risultare decisivo, come lo è stato con l’Inter, incorniciando la magistrale prova della squadra. In diversi campi della sua vita il nostro meraviglioso Paese intrattiene un rapporto tormentato e tormentoso con il talento e con la gente di talento. Luis Alberto ne è detentore in quantità industriale: tenerlo costantemente sull’altalena sarebbe un imperdonabile peccato di spreco. La fortuna non esiste: esiste un momento in cui il talento incontra l’opportunità. Parola di Seneca, fuoriclasse assoluto.


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