Inzaghi contro Spalletti, Inter-Napoli è già una sentenza

La capolista riparte dalle certezze di un cammino fin qui eccezionale. Lukaku è la grande speranza di Simone: se torna al top, fa la differenza
Inzaghi contro Spalletti, Inter-Napoli è già una sentenza© LAPRESSE
Alberto Dalla Palma
7 min

Dentro o fuori, non ci sono molte alternative in una delle notti più importanti della carriera di Simone Inzaghi, che si gioca forse anche il suo futuro. All’Inter, naturalmente, perché se perdesse contro il Napoli - a meno 14 - dovrebbe dire addio a questo scudetto senza averlo nemmeno sfiorato come la stagione scorsa. È una sfida impietosa, che il tecnico aspetta dal 13 novembre, quando andò in vacanza battendo l’Atalanta a Bergamo (3-2). Un successo che gli ha consentito di restare ancora aggrappato alle ultime speranze legate, appunto, al verdetto di San Siro contro l’unica squadra delle Leghe Top a non aver mai perso in campionato. Non se lo aspettava neanche Spalletti, probabilmente, di volare così alto con un Napoli completamente diverso dal precedente: in 15 giornate, 13 vittorie e 2 pareggi senza Koulibaly, Fabian Ruiz, Insigne, Mertens e Ospina. Ha fatto il vuoto, Lucio, pronto a rientrare a San Siro con il ghigno dello sfidante che fa finta di non pensare al titolo. «È la vostra ossessione, io ho solo quella di far divertire i tifosi, di emozionarli, di vivere un’avventura meravigliosa». 

Effetto Qatar

La realtà è che dopo quasi due mesi di stop nessuno può prevedere cosa accadrà a Milano, oppure a Roma, a Cremona o a Salerno, dove Pioli potrebbe mettere alta pressione al Napoli vincendo con i giocatori che sono rimasti in piedi. I valori di oggi saranno quelli del 13 novembre? Oppure la sosta e il Mondiale avranno alterato il campionato? Vedere per credere. In Premier molte big che hanno mandato in Qatar i loro campioni sono andate a sbattere contro il muro: il City si è allontanato dalla vettapareggiando1-1contro l’Everton (nonostante Guardiola abbia un vantaggio di nome Haaland), il Tottenham ha perso contro l’Aston Villa (0-2) e il Liverpool contro il Brentford (1-3) mentre il Chelsea si è salvato pareggiando a Nottingham (1-1). In Francia si è schiantato il Psg di fronte al Lens (1-3), ma Messi stava festeggiando ancora il Mondiale e Neymar era squalificato, mentre in Spagna il Barcellona è stato agganciato dal Real dopo il modesto e inatteso pareggio (1-1) nel derby con l’Espanyol.

La variabile Big Rom

Chi può dire con certezza come finirà Inter-Napoli se le premesse sono queste? Un via vai di giocatori dal Qatar al Sudamerica e dal Sudamerica all’Europa con i trolley pieni di emozioni diverse: chi è fuori di testa per la gioia, chi è sfinito dalle delusioni e chi è solo stanco e spompato. Tra di loro, Inzaghi ha perso Brozovic (rotto) e recuperato negli ultimi giorni Lautaro, neo campione del mondo e incubo del Napoli, a cui ha segnato già quattro gol. Dovrà partire dalla panchina, ma potrebbe fare la differenza dopo: almeno questo è il piano di Simone Inzaghi, che potrà consegnare l’Inter a Lukaku dopo mesi di attesa. Romelu è l’uomo che può fare la differenza, come Kvara e Osimhen l’hanno fatta per il Napoli: o il belga si riaccende e impone una svolta al campionato come fece all’epoca di Conte, oppure Simone dovrà dire addio al titolo e giocarsi su altri fronti il futuro nerazzurro. Stasera l’ultimo spicchio di scudetto in palio, il 18 gennaio già la Supercoppa contro il Milan: un trofeo che Inzaghi detiene e che potrebbe consentirgli di restare aggrappato al carro di Zhang, dove non ci sono più euro da investire ma solo cessioni da programmare.  
È come se Lukaku debuttasse stasera: da agosto a dicembre, non c’è mai stato ed è forse per questo che l’Inter ha già perso cinque partite (Juve, Roma, Udinese, Milan e Lazio) bruciando tutti i bonus che una squadra di vertice può avere in concessione. Da qui in poi, dovrà vincere contro il Napoli (non solo stasera ma anche al ritorno) e quasi tutte le altre partite fino a maggio. La Champions diventerà a febbraio un altro sfogo di primo piano: dopo aver eliminato il Barcellona nel girone con il Bayern, l’Inter dovrà affrontare il Porto negli ottavi a eliminazione diretta e l’eventuale ingresso nei quarti potrebbe rappresentare per Inzaghi un altro step da esibire davanti alla proprietà. 

No stress

Spalletti, stasera, ha il vantaggio di presentarsi a san Siro senza lo stress in cui è avvolto il suo collega ormai da qualche mese: non solo perché è imbattuto ma anche perché in campo presenterà la squadra che ha dominato fino a novembre, con la sola eccezione di Juan Jesus accanto a Kim aspettando il rientro di Rrahmani. Politano piuttosto che Raspadori o Lozano è una scelta di Lucio, che può giocarsi le altre carte in corsa: l’ex del Sassuolo, in particolare, può diventare l’uomo (come Lautaro dall’altra parte) in grado di cambiare la partita, immarcabile davanti a una difesa a tre già impegnata - e forse spaccata - da Kvara e Osimhen. Spalletti con Jack non ha sbagliato una mossa, alternandolo nel tridente senza dargli un ruolo preciso e definitivo, imitato anche da Mancini in Nazionale. Il Napoli è apparso in salute, nonostante i ko contro il Villarreal e il Lille, e il Mondiale non sembra aver provocato danni fisici o psicologici. Ma ripercorrendo quello che è accaduto in Premier, nella Liga e in Francia ogni valutazione sarà rinviata a questa notte, subito dopo un Dentro o Fuori che vale solo per l’Inter e Inzaghi. 


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