L’uomo Champions in una sfida a cinque

La corsa per i primi posti verrà decisa dagli attaccanti delle squadre in vetta, ma fin qui non tutti sono stati determinanti
L’uomo Champions in una sfida a cinque© Inter via Getty Images
Alberto Dalla Palma
3 min

Se consideriamo che il Napoli, dopo un girone da 50 punti, partecipa a un altro campionato, una specie di fuga scudetto con un vantaggio così ampio da lasciare senza speranze le rivali, la vera competizione al vertice, da qui alla fine, sarà quella per gli altri tre posti Champions. La pesante penalizzazione della Juve ha aperto scenari completamente nuovi a partire già da questa prima giornata di ritorno in cui Inter e Atalanta hanno piazzato i rispettivi colpi da tre punti, contro la Cremonese e la Samp, mettendo subito grande pressione alle romane e al Milan, che cercherà di rialzarsi all’ora di pranzo contro il Sassuolo dopo gli schiaffoni di Riyad e dell’Olimpico, dove la Lazio martedì sera gli ha dato una lezione molto severa. Una corsa a tappe in cui gli uomini gol assumeranno un ruolo decisivo, come ha dimostrato la rimonta nerazzurra a Cremona firmata da Lautaro con una doppietta: il Toro è rientrato dal mondiale con una vitalità senza precedenti, proprio come Dybala, nonostante sia rimasto ai margini quasi fino al trionfo contro la Francia. Paulo e Lautaro, nella scia di Lookman, saranno fondamentali nella sfida Champions di Roma, Inter e Atalanta: Lazio e Milan, invece, dovranno ancora riportare Immobile e Leao nelle condizioni migliori.

Lautaro c’è, Lukaku no

Ieri Inzaghi se l’è vista brutta per qualche minuto, dopo aver subito la rete di Okereke l’Inter avrebbe potuto cedere sotto il profilo mentale ma in realtà ha avuto la forza di rialzarsi proprio sfruttando il grande talento di Lautaro, sempre sostenuto da un Dzeko indispensabile. Non lo è Lukaku, almeno per ora, considerando come ha affrontato i finali delle partite contro l’Empoli e la Cremonese uscendo dalla panchina: con Romelu dei vecchi tempi, Simone potrebbe superare la concorrenza, ma le difficoltà del belga e l’impercettibile presenza di Correa, abbassano la qualità della rosa nerazzurra, priva anche di Brozovic ormai da molto tempo. Il crollo contro l’Empoli, causato dall’espulsione di Skriniar, aveva messo sotto pressione non solo Inzaghi ma tutta l’Inter, capace di sprecare in una sola notte il trionfo di Riyad. Invece la squadra è riuscita a risalire la corrente, ad alzare il margine di attenzione anche nel finale quando si è messa in protezione della doppietta di Lautaro, esentato a sorpresa da Inzaghi negli ultimi venti minuti (compreso il recupero). La seconda rete, quella decisiva e ispirata da un Dzeko assistman, ha dimostrato ancora una volta che non è certo il momento di separare una coppia che sembra quasi perfetta, soprattutto prima dei quarti di Coppa contro l’Atalanta e del secondo derby dell’anno. Dybala e Leao proveranno a rispondere già oggi, Immobile probabilmente dovrà ancora aspettare in panchina.


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