Juventus
Allegri (all.) 7
La Juventus è lui: allenatore, psicologo, manager, fratello maggiore, genitore affettuoso oppure burbero. Intorno, ci sono le macerie, e Max diventa l’architetto di un universo.
Szczesny 6
Toglietegli il freddo da dosso, perché nessuno ha la forza di scaldarlo.
Danilo 6
Con la dedizione che serve per domare la crisi e non rischiare mai niente.
Bremer 6,5
Pronti, via (7’) e sta lì a chiudere su Dia, che ha sul destro un pallone d’argento divenuto improvvisamente di legno. Poi, tutto quello che occorre.
Alex Sandro 6
Soffoca Coulibaly e diventa la piattaforma per la costruzione dal basso.
De Sciglio 6
Una gamba che vorrebbe andare ma gradisce occupare la corsia e contenere ogni forma di preoccupazione.
Iling-Junior (35’ st) sv
Può assaporare ancora serie A.
Miretti 6,5
Aggredisce l’area, ispira con il taglio l’apertura di Di Maria, il rigore è il suo e poi anche altro. Ma la sorte gli è nemica e deve uscire in barella.
Fagioli (43’ pt) 6,5
Coglie l’attimo, la palla orizzontale di Nicolussi Caviglia, illumina Vlahovic per il 3-0.
Locatelli 6,5
Non entra in fretta nella partita, poi si scioglie, attacca, va vicino al gol ma chiede il pallone, lo vuole, lo amministra.
Rabiot 6
Dev’essere il giallo immediato a togliergli qualcosa: si sposta sul centro-destra, cerca un campo che non c’è e rimane a chiudere (ma bene).
Kostic 6 Sente che quel pallone possa arrivare sino a lui e si fa trovare sulla svirgolata di Vlahovic. L’istinto, in certi casi, è una dote.
Cuadrado (17’ st) 6
Forze fresche, turnover naturale. Qualche corsetta.
Di Maria 7
L’esterno sinistro per arrivare a Miretti è poesia. Distribuisce perle che strappano l’ammirazione e spingono Allegri a starsene in panchina e a gustarselo ancora (pure sulla traversa).
Chiesa (17’ st) 6
Un destro non male ma impreciso e comunque minuti che aggiunge.
Vlahovic 8
La felicità è adesso, un rigore, una ciabattata che diventa assist, la doppietta e la personalità che Madame avverte su di sè. E’ tornato.
Kean (35’ st) sv
Palloni giocabili ce ne sono e lui prende il palo.