Fiorentina, Italiano dà lezioni di tattica al Meazza

Leggi il commento al successo dei viola sul campo dell'Inter
Fiorentina, Italiano dà lezioni di tattica al Meazza© LAPRESSE
Alberto Polverosi
3 min

Oltre il sogno. Vittoria a San Siro, ottava di fila fra campionato (5) e Coppa (3), dal Braga il 23 febbraio all’Inter ieri pomeriggio, quaranta giorni pazzeschi. In mezzo c’è stata la sosta, ma la Fiorentina ha ripreso con lo stesso ritmo, la stessa voglia, la stessa freschezza e lo stesso entusiasmo. L’Inter ha sbagliato tanto, troppo, ma anche la Fiorentina ha creato tantissimo, alla fine le conclusioni sono state 19 a 16 per la squadra di Italiano ed è il dato che rende chiaro il senso dell’impresa. Personalità, maturità, coraggio e quel pizzico di follia che, contro avversarie come l’Inter, costruite per vincere lo scudetto, è utile per accorciare le distanze. Fin quando la partita cambia e allora il coraggio si trasforma in saggezza. La Fiorentina ha sfidato i nerazzurri con una difesa altissima e spesso presa in profondità dai lanci di Onana e Bastoni per Lukaku, o per Dumfries che trovava spazio alle spalle di Biraghi. Ma questo atteggiamento disinvolto permetteva alla Fiorentina di recuperare spesso la palla nella metà campo dell’Inter, mettendola subito in difficoltà con un palleggio stretto e ben fatto.

Le mosse di Italiano

La forza dei viola ha tolto alla squadra di Inzaghi la certezza della supremazia tecnica, l’ha costretta a fare le cose di fretta e l’ha indotta a sbagliare. Ma la vera sorpresa di questa vittoria sta nel cambiamento tattico e mentale di Italiano, con la sua prima difesa a tre. Sull’uno a zero, la mossa che nessuno si aspettava, di sicuro non il suo collega Inzaghi. Dentro Ranieri (venti minuti di grande sicurezza), difesa a tre, più Dodo e Biraghi esterni. L’Inter ha preso possesso della palla e del campo ma, non trovando più spazio, non ha più creato vere difficoltà alla difesa dei fiorentini. Italiano è sempre più padrone della sua squadra. Anche la scelta iniziale, quella di schierare all’inizio solo chi si era allenato con lui a Firenze e di portare in panchina i nazionali, fa capire quanto oggi sia al centro di tutto il disegno. Non c’era un modo migliore per entrare in questo folle aprile che presenta ai viola nove partite di fila. La prima è stata un trionfo e ha riacceso perfino le possibilità di una lotta per il settimo posto in campionato, ora però arrivano quelle più importanti, l’andata della semifinale di Coppa Italia mercoledì a Cremona e l’andata dei quarti di finale di Conference la settimana successiva a Poznan contro il Lech. Vista a Milano, la Fiorentina è pronta. Per andare oltre il sogno.


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