Fiorentina-Bologna, un derby e due teste diverse

Leggi il commento sulla prossima sfida tra i viola di Italiano e i rossoblù di Thiago Motta
Alberto Polverosi
4 min

Il Bologna di oggi ricorda la Fiorentina di ieri o forse di ieri l’altro. È una squadra che gioca con l’animo leggero ma non con leggerezza, gioca un calcio completo, fatto di attacco e difesa, di palleggio e verticalizzazioni, di pressing e di attesa. Il Bologna ricorda la Fiorentina quando era una squadra convinta di se stessa. Lo è stata nella stagione scorsa (non si giocano 60 partite e non si fanno due finali per caso) e anche all’inizio di questa stagione. Poi, dopo la partita più bella, quella del Maradona contro il Napoli, la Fiorentina si è spenta. Dopo quel 3-1, ottava giornata, i viola erano terzi in classifica con 17 punti, 8 in più del campionato scorso. In quello stesso turno il Bologna ha fatto un partitone a San Siro contro l’Inter (2-2), ma in classifica era decimo con 11 punti, 6 in meno della Fiorentina. Nelle ultime tre giornate, Thiago Motta ha scavalcato Italiano che ha infilato tre sconfitte di fila, di natura diversa l’una dall’altra, mentre l’italo-brasiliano ha battuto il Frosinone, pareggiato a Reggio Emilia col Sassuolo e vinto in casa contro la Lazio.

Fiorentina e Bologna, le tre differenze

La prima differenza è nella testa delle due squadre. La Fiorentina gioca solo in un modo, tiene alta la difesa, tiene la palla, la fa girare (a volte troppo), è insistente ma ora non brilla, non incide, non graffia. Il Bologna gioca alto e meno alto, palleggia e attacca in profondità, in certi momenti ti ruba l’occhio e in altri si mette al riparo, se non sfonda ti aggira. Bologna-Juventus non sarà mai come Fiorentina-Juventus. La seconda differenza è nel centravanti. Quelli di Italiano segnano poco e giocano poco (intendiamo giocare, non stare in campo), Beltran è ancora troppo fragile fisicamente, Nzola è in piena involuzione se pensiamo al centravanti della stagione scorsa a La Spezia. Il centravanti di Thiago Motta è invece una delle più belle rivelazioni del campionato, non solo per i gol (non tantissimi, del resto, appena 3), ma per il gioco, per la tecnica, per il talento che esprime. Zirkzee sembra il centravanti ideale per il gioco di Italiano, ma lo è anche per quello di Thiago Motta. L’ultima differenza è data dal calendario: senza la sosta per le nazionali questa partita si sarebbe giocata di lunedì, permettendo così alla Fiorentina di recuperare un giorno in più dopo la trasferta in Serbia di giovedì scorso, invece si giocherà domani e nemmeno alle 20,45, ma alle 15. Il vantaggio per il Bologna non è di poco conto. Forse il club viola doveva farlo notare alla Lega.

Il futuro di Fiorentina e Bologna

Se in questo periodo la squadra di Italiano si è fermata o solo soffermata lo dirà la sfida di domani pomeriggio, quando saranno più chiare le idee sul prossimo futuro delle due squadre. I viola non possono perdere, tre sconfitte di fila senza mai segnare non si erano mai viste nei due anni e mezzo di Italiano, anche perché sono stati davvero due anni da applausi. Lo stesso discorso non vale per la squadra di Thiago Motta che non avverte questa pressione, anzi, il contrario: corre sulla scia di un entusiasmo che per ora non si è trasformato in euforia, corre convinta verso un traguardo non previsto a inizio stagione, l’Europa. Un traguardo che potrebbe soffiare proprio alla Fiorentina.


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