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Quattrocento giorni fa il profeta Cristiano ha aperto per primo il varco dorato: oggi quel semidio occidentale è popolare in Arabia come Re Salman e suo figlio Mohammad bin Salman, fautore delle riforme di Vision 2030, il progetto di espansione economica che vede come caposaldo l’intrattenimento. CR7 è andato alla conquista del nuovo mondo, poi s’è voltato indietro e ha chiesto alla vecchia Europa di seguirlo senza timore di perdersi in un deserto da scoprire. «Vedrete, in tre anni questo diventerà il miglior campionato del mondo». In soli 400 giorni lo hanno raggiunto Neymar, Benzema, Kanté, Mané, Fabinho, Mahrez, Koulibaly, Milinkovic-Savic, Brozovic, Firmino e tanti altri, alcuni convinti solo dai milioni e altri attratti pure dalla possibilità di sentire più forte il richiamo della fede, considerata la vicinanza a La Mecca e Medina.
Scosse di assestamento
I sauditi hanno già portato via dal vecchio continente alcuni simboli e a stretto giro proveranno a convincerne altri, da Messi a Salah fino al pallone d’oro africano Osimhen, passando per le star della panchina Mourinho e Allegri. Nel frattempo, procede a ritmi spediti la costruzione di centri sportivi e nuovi stadi - il King Fahd Stadium, 60.000 posti, è in ristrutturazione - su terreni aridi e in quartieri decadenti, con la volontà di migliorare un’impiantistica ferma agli anni ‘80. Con le prime scosse di assestamento - Henderson ha rescisso con l’Al-Ettifaq, Gabri Veiga ha chiesto a gran voce la cessione - qualcuno ha iniziato a pensare che, tutto sommato, i soldi non fanno il benessere dell’atleta: il clima, la lingua, la cultura e il livello del campionato sono ostacoli importanti da considerare.
I soldi del Pif
Il public investment fund finanzia l’Al-Hilal e l’Al-Nassr a Riyad e l’Al-Ahli e l’Al-Ittihad a Gedda, cioè le quattro squadre principali, sovvenzionando le altre 14 tramite il “mercato centralizzato” della Lega (i club segnalano un profilo, le autorità lo valutano e sbloccano i fondi). Questo giochino è costato già 2 miliardi tra cartellini e stipendi e in estate la ruota tornerà a girare. Nel frattempo, gli arabi continuano a importare pure i manager - l’ex ad della Roma, Fienga, oggi lavora all’Al-Nassr - per rinforzare alla base un sistema che ambisce al modello della Premier League.