Pagina 2 | Arbitri, basta così: ipotesi commissario
Arbitri, la faida interna
[...] Ma il problema, come detto, non è solo tecnico. La faida interna che s’è aperta, come sempre avviene nei mesi pre-elettorali ma mai a questi livelli, si sta ripercuotendo sulla serenità dell’intero mondo arbitrale, non solo in serie A. Anche nelle categorie inferiori, tutti sono preoccupati di legarsi al carro giusto per assicurarsi il futuro. Mortificando, spesso, talenti a qualsiasi livello. Possibile? Di più, reale. Gli schieramenti in campo sono abbastanza delineati: nel ruolo di sfidante, l’ex presidente dell’AIA Trentalange, che dopo essersi dimesso ed essere stato assolto dal mancato “omesso controllo” (diciamo così) per il caso D’Onofrio (l’ex Procuratore capo dell’AIA arrestato per traffico di stupefacenti, nelle ipotesi di chi ha indagato), adesso ha tutta la voglia di riprendersi il posto, e per questo avrebbe rimesso in piedi l’antica band, pronto a tutto. Dall’altra, più che l’attuale governance (il presidente Pacifici e il suo vice, il Richelieu Zaroli, che pure non vorrebbero mollare, l’appetito vien mangiando...) ci sarebbe la coppia Rocchi-Orsato, pronta ad imprimere la svolta con la benedizione di mamma Figc. Il problema, però, è conciliare tutto questo con l’attività tecnica ancora in corso, perché è abbastanza chiaro e lampante che assicurarsi o entrare nelle grazie dell’uno o dell’altro potrebbe valere un pezzo di futuro. Ecco il problema.