Una lettera durissima, dai toni apocalittici che spalancano orizzonti nebulosi sul futuro del calcio italiano se dovesse essere approvato l’emendamento Mulè al “dl sport”, cioè il testo che sancirebbe l’autonomia delle leghe professionistiche rispetto alla Federcalcio e, in particolare, un potere di veto e di autodeterminazione preossoché assoluto della Serie A in quanto Confindustria del pallone e componente che contribuisce di più in termini economici. Questo aspetto, in particolare, avrebbe ripercussioni enormi sul tema della mutualità di sistema (legge Melandri) e sugli equilibri già fragilissimi tra fedederazione e lega a pochi mesi dalle elezioni Figc del 4 novembre. "Se dovesse essere adottato - hanno scritto alla Figc la Fifa di Infantino e l’Uefa di Ceferin - e reso esecutivo nella sua formulazione originale, o anche in una nuova con sostanzialmente gli elementi trattati, non ci sarebbe altra scelta che sottoporre la questione agli organi competenti per l'esame di misure, inclusa un'eventuale sospensione della Figc”. Sospensione che potrebbe portare a una clamorosa esclusione dalle coppe dei club italiani e forse anche della Nazionale. Un fatto che, spiegano i massimi organismi del calcio internazionale “tra l'altro renderebbe incompatibile l'Italia quale Paese co-ospitante della fase finale del Campionato Europeo UEFA 2032".
L'Italia rischia grosso
L’Italia ha ottenuto l’assegnazione dell’evento insieme alla Turchia e potrebbe dunque essere “bocciata” ancor prima della preoccupante scadenza al 2026 per la scelta degli stadi (ancora in gran parte da ristrutturare). “Così il governo non rispetta l’autonomia dello sport” hanno tuonato le due organizzazioni. La decisione, che è nei poteri di Uefa e Fifa, secondo molti striderebbe con le assegnazioni dei Mondiali a Russia (2018) e Qatar (2022), Paesi nei quali si sono perpetrate ripetute violazioni dei diritti umani. Ma tant’è: carta canta, e ora l’Italia rischia grosso.