© ANSA L'Inter si salva con un autogol al 93': Verona ko, Chivu a -1 dal Napoli
VERONA - Sotto la pioggia di Verona un autogol al 93' di Frese regala all'Inter tre punti fondamentali in classifica per agganciare momentaneamente la Roma e salire a -1 dal Napoli. Al Bentegodi finisce 2-1 per la squadra di Chivu e così, anche questa volta, l'Hellas rimanda l'appuntamento con la prima vittoria contro i nerazzurri in Serie A. Decidono un super gol di Zielinski, bravissimo a colpire di piatto al volo da fuori area su pennellata da corner di Calhanoglu, e, appunto, l'autorete del difensore di Zanetti, goffo nel mettere il corpo sul traversone tagliato di Barella e sfortunato nel deviare nella propria porta. E pensare che fino a quel momento, grazie al pareggio di Giovane (un destro all'incrocio dopo il dribbling secco su Bastoni), l'Inter non era riuscita a impensierire più di tanto il Verona. Anzi, subito dopo l'1-1 (40') Orban ha sfiorato il raddoppio colpendo il palo. Nemmeno i cambi di Chivu hanno riattivato Lautaro e compagni, spenti e poco lucidi, troppo brutti nel secondo tempo per essere veri. Ma fortunati. L'autogol nel recupero spegne definitivamente le speranze di Zanetti (furioso per un non rosso a Bisseck al 66') di strappare un punto, fa tirare un sospiro di sollievo a Chivu e fa gioire l'Inter. Perché alla fine conta solo vincere.
Le novità di Chivu
Chivu inserisce quattro novità nella formazione titolare rispetto agli undici schierati contro la Fiorentina: c'è Luis Henrique a destra per Dumfries, Zielinski è l'altra mezzala (a riposo Barella) insieme a Sucic (confermato, così come Bisseck in difesa); Carlos Augusto gioca al posto di Dimarco e Bonny vince il ballottaggio con Pio Esposito al fianco di Lautaro Martinez. Zanetti, invece, si affida in avanti ancora alla coppia Giovane-Orban e sceglie Akpa-Akpro a centrocampo.
Giovane risponde a Zielinski, palo di Orban
Da subito si capisce il copione della partita: l'Inter attacca e il Verona guarda. In rapida successione ci provano Zielinski (gran parata di Montipò con le dita) e Lautaro, prima con il pallonetto salvato sulla linea da Nelsson e poi con un destro centrale senza veleno. Il quarto tentativo porta al gol: al 16' Calhanoglu pennella da calcio d'angolo una parabola perfetta verso il limite dell'area dove arriva Zielinski, che di piatto destro al volo infila l'1-0 sotto la traversa. Schema riuscito perfettamente che regala all'ex Napoli il primo gol in questo campionato, il terzo da quando veste la maglia dell'Inter. Il vantaggio nerazzurro scuote il Verona, che si affaccia pericolosamente per la prima volta da Sommer al 38' e due minuti più tardi pareggia: Orban innesca Giovane, il brasiliano punta Bastoni, lo salta e poi con un destro potente piega le mani di Sommer e spedisce l'1-1 all'incrocio. Nel terzo minuto di recupero l'Hellas potrebbe addirittura ribaltare tutto, ma il palo ferma Orban sul più bello.
Il Verona chiede il rosso, l'Inter vince al 93' con un autogol
Troppo moscia e con poca iniziativa, l'Inter che esce dagli spogliatoi non piace a Chivu. E allora scatta una piccola rivoluzione: entrano Esposito, Barella, Dumfries e l'ex Dimarco (fischiato) per uno spento Bonny, Zielinski, Luis Henrique (mai nel vivo) e Carlos Augusto. In realtà, però, appare sempre più pimpante il Verona, che si infuria sul giallo sventolato da Doveri a Bisseck al 66' per un fallo a centrocampo da ultimo uomo su Giovane: Zanetti e i giocatori dell'Hellas chiedono il rosso, ma la distanza dalla porta e la direzione del pallone (verso la linea del fallo laterale) portano l'arbitro alla sanzione soft. È comunque un altro segnale delle difficoltà dell'Inter che rimane contratta e senza pericolosità in attacco, con scarsa lucidità durante la manovra. Lautaro è servito poco e male, Esposito fa quello che può, Sucic è un lontano parente di quello ammirato con la Fiorentina. Il risultato è l'assenza di palle gol nonostante tanti tiri. E allora soltanto un episodio che sfugge a tattica e tecnica può abbattere il muro del Verona, un autogol che arriva dal nulla, anzi da un cross di Barella in mezzo all'area che l'intervento goffo di Frese trasforma in una deviazione letale per Montipò e nel 2-1 Inter al 93'.