Il Massimo delle interviste
Questo botta-e-risposta è realmente avvenuto.
Direttore, ha visto l’intervista a De Rossi?
«Quale?».
Quella su Dazn fatta da Ambrosini.
«Ambrosini il giornalista?».
No, l’ex calciatore.
«No, ma ho visto che gira sui social, l’ha ripresa anche il nostro sito».
E non la disturba?
«Cosa?».
Che un ex calciatore faccia le interviste al posto di un giornalista.
«E perché dovrebbe? Massimo è uno dei pochi in possesso di un buon italiano e poi non è la prima volta che intervista ex colleghi».
Il vostro Ordine non dice niente?
«Franco è l’unico Ordine che riconosco. Oggi. Quello dei giornalisti e il sindacato una volta erano inflessibili. Ricordo che quando conduceva Domenica In Paolo Bonolis fu crocifisso perché aveva fatto un’intervista al mostro di Genova Donato Bilancia senza essere giornalista. O la ridicola persecuzione a Biscardi per Denghiu. Adesso le tv e le radio non hanno più solo la seconda voce, ma calciatori e sportivi che dopo mesi dì attività potrebbero essere denunciati per esercizio abusivo della professione e diventare paradossalmente professionisti... Ricevo ogni giorno richieste di giovani aspiranti giornalisti sportivi. Sognano, li ascolto. A tutti rispondo. E se posso li aiuto. Anche se di questi tempi devono diventare dottori per incassare 5 euro a pezzo. I giornalisti/pedatori forse si accontentano di 1.500 a botta. Gli schemi sono saltati, amico mio. Ambrosini non ha alcuna colpa, fa quello che gli chiedono. Che gli chiedono i giornalisti astuti».
Lei rosica.
«Io? Dopo 45 anni di professione ancora oggi piena di soddisfazioni? Penso ai ragazzi, a chi sogna di farla, l’intervista a De Rossi o ad altri. “Grazie di aver scelto me tra mille richieste”, ha detto Ambro. Questa me l’ha raccontata la Zucchelli. Non ero tra i mille, altrimenti mi sarebbero girate. Il “buco” lo subisco solo se dato da un giornalista. Ma poi, ascolta, oggi ci sono siti che fanno servizi e interviste pagati dagli sponsor, e “socialisti”, i giornalisti social, che rivelano i segreti di calciatori, tecnici e dirigenti senza aver parlato una sola volta con gli interessati. Esperti di mercato che non conoscono nemmeno il prezzo delle uova, ma fanno “sgub” su Chiesa e Zirkzee».
Ce l’ha con gli ex calciatori.
«Fare il giornalista sportivo è la cosa più facile del mondo. Farlo bene è difficile. Gli ex calciatori parlino di tecnica, tattica, di esperienze vissute. Il resto lo lascino ai professionisti. E l’Ordine faccia l’ordine, tuteli ’sto mestiere abusato. Abusato in tutti i sensi».
