STAGIONE - Ma cosa cambia per un portiere, nella preparazione, quando si affronta una squadra come il Napoli? "La preparazione in generale non cambia particolarmente - rivela l'estremo difensore - , poi naturalmente dipende dal tipo di attacco che uno si trova di fronte. Sappiamo che loro giocano molto bene, che hanno giocatori che calciano molto bene, quindi dovremo essere attenti a queste situazioni. Poi ci sono partite diverse in cui gli avversari magari attaccano di più coi cross, altre con le ripartenze. Ma quando affronti squadre come il Napoli, devi prepararti a ogni tipo di situazione".
SPINTA - "Sentiamo molto il sostegno del pubblico, sia allo stadio che fuori quando magari incontriamo la gente per strada. Abbiamo dei tifosi che ci danno sempre una grossa mano. Sia loro che noi abbiamo il sogno di tornare in Europa, però per il momento non dobbiamo pensarci, ma concentrarci su una partita per volta. Adesso non abbiamo l'Europa League come l'anno scorso quando si giocava ogni tre giorni. Vuol dire che abbiamo più possibilità di allenarci e preparare nel modo migliore le partite. E naturalmente se facessimo anche con il Napoli una buona prestazione e magari un risultato positivo come con l'Inter, aumenterebbe la fiducia e la consapevolezza. E da quando sono arrivato a Bergamo, l'Atalanta ha dimostrato di poter fare partite come quelle con l'Inter".
FREDDEZZA - "Quando sono in campo, cerco di non lasciarmi prendere dalle emozioni. Non mi piace festeggiare durante la partita, perché so che un momento può cambiare in fretta e passare da positivo a negativo. Quindi è molto importante per me riuscire a restare sempre concentrato per tutta la partita. Ecco perché penso mi vedete così. La parata su Palacio? Un portiere però per come la vedo io è veramente soddisfatto solo se alla parata poi segue anche la vittoria della squadra. Questa è la soddisfazione maggiore. In quella situazione non ci ho pensato troppo, ho visto che la palla andava in quel punto e l'unica possibilità di stopparla era di buttarsi in quel modo: non ci ho pensato due volte, mi sono lanciato ed è andata bene. Anche con l'Empoli c'è stata una situazione simile sul colpo di testa di Caputo. Probabilmente comunque quella con il Bologna è stata tra le più belle parate che ho fatto, ma ce ne sono state anche altre. Ne ricordo ad esempio anche con il Napoli in passato. L'importante, come detto, è però che poi serva ad aiutare la squadra a fare risultato".