Il perentorio 3-0 dell'Atalanta in casa del Napoli capolista è stato un autentico capolavoro tattico e tecnico, firmato da Gasperini e dai suoi giocatori, alla quinta vittoria consecutiva in campionato, la settima nell'arco dell'ultimo mese, assommando il successo sullo Shakhtar con il corollario del pareggio con il Celtic in Champions League. Per contro, il Napoli ha giocato in modo inferiore alle attese rispetto alla striscia vincente che si era lasciato alle spalle e grazie alla quale aveva accennato la prima fuga scudetto della stagione.
Atalanta, prova autoritaria al Maradona
La prova dei bergamaschi in casa della prima della classe, ora a tre sole lunghezze di distanza, è stata autorevole. Nel primo tempo, addirittura autoritaria, sublimata dalla micidiale doppietta in 21 minuti siglata da Ademola Lookman, la seconda stagionale dell'Eroe di Dublino, mattatore al Maradona così come lo era stato il 22 maggio nella finale di Europa League con il Bayer. Lookman, 27 anni, due anni fa acquistato per 15 milioni (oggi ne vale quantomeno il quadruplo), al sesto gol nelle sette partite giocate in campionato; Lookman, nella Top 15 del Pallone d'Oro europeo (ma il quattordicesimo posto finale gli va decisamente stretto) e più che mai favorito per il Pallone d'Oro africano che verrà assegnato il 16 dicembre a Marrakech. Il gioco offensivo di Gasperini è fatto apposta per esaltare le qualità del nazionale nigeriano; il Napoli ne ha fatto le spese anche per la mossa iniziale del tecnico atalantino che ha tenuto Retegui in panchina, schierando Pasalic trequartista con De Ketelaere a destra e Ademola a sinistra. L'Atalanta non ha dato un punto di riferimento centrale alla difesa meno battuta della Serie A e l'attacco bergamasco è andato a nozze, illuminato dal talento di CDK. Il belga si è reso protagonista non soltanto per gli assist, ma per la costante presenza in tutte le azioni offensive.
Napoli al di sotto delle attese
Il Napoli ha patito la spinta agonistica degli avversari, la loro pimpante condizione atletica, la marcatura asfissiante di Hien su Lukaku, neutralizzato nella stessa misura in cui Zappacosta ha limitato il raggio d'azione di Kvaratskhelia. Ancora una volta, la panchina lunga costruita in estate da Luca Percassi e Tony D'Amico ha trovato in Gasperini il gestore ideale delle forze a sua disposizione. Retegui capocannoniere è il fiore all'occhiello: 11 gol in 10 gare di campionato alle quali aggiungere le 2 reti nelle ultime due partite con la Nazionale. E poi ci sono Samardzic, Bellanova, Brescianini, Kossounou, Zaniolo a completare un organico che ancora non conosce quali siano i suoi limiti definitivi, tale e tanto è il suo miglioramento. Dopo la vittoria, Gasperini ha rivolto un pensiero significativo a Conte, dicendosi certo che crescerà anche il Napoli. Su questo, non ci sono dubbi. La seconda sconfitta stagionale dei partenopei non li priva del primato in classifica e, certamente, sarà fonte di approfondita riflessione sulle modalità con le quali è maturata, anche perchè alle viste c'è un altro scontro diretto, domenica prossima a San Siro, contro l'Inter. Con la consapevolezza che, in questo momento, per chiunque è difficile fermare il treno Atalanta. La classifica parla chiaro: nella corsa scudetto irrompe anche la Dea della corsa. Nomen omen.