ROMA - «Io e Diamanti venimmo quasi alle mani visto che la moglie piangeva e batteva i piedi perchè voleva andare in Cina». Così l'ex presidente del Bologna Guaraldi ha chiarito al Corriere dello Sport-Stadio l'addio di Diamanti di due anni fa al club rossoblu, una rottura tutt'altro che serena. L'ex numero uno della società emiliana ha spiegato chiaramente i motivi della rottura tra Alino, ora al Palermo, e il club rossoblu. «Io e il giocatore venimmo quasi alle mani quando lui scoprì che in un primo momento avevo rifiutato la cessione per motivazioni legate alle garanzie finanziarie della prima offerta».
LA REPLICA - La replica di Diamanti non si è fatta attendere ed è arrivata piccata attraverso il profilo Instagram del nuovo attaccante del Palermo: «In questi anni ho preferito evitare l’argomento con la stampa, perché chi è vero con se stesso non ha bisogno di giustificarsi. Io a Bologna ho scelto di viverci e la dignità ed il rispetto viene prima di ogni cosa. Non cerco sicuramente l’affetto di una città a priori. Viviamo in un mondo libero dove ognuno può e deve esprimere i propri pensieri, ma è giusto farlo con un buon senso e soprattutto in base a cose vere. Mi fa rabbia esser giudicato furbo e stratega, quando uno dei miei più grandi difetti o qualità è proprio non riuscire a programmare nemmeno il giorno dopo. Mi fa rabbia (e soprattutto è incazzata Lei, la Silvia) leggere storie su comportamenti di mia moglie, quando entrambi non ricordiamo di incontri con la dirigenza se non oltre un buongiorno/buonasera allo stadio. Lei, che probabilmente è la persona più corretta e sincera d’animo che io possa conoscere. A distanza di quasi 3 anni mi chiedo perché si debba parlare ancora di noi, questa storia. Addirittura in prima pagina! Credo sia passato tanto tempo, ed ognuno ha preso le proprie strade. BE HAPPY».