Bologna, l'enigma degli esterni: solo Mbaye ha resistito

Il 25enne senegalese è rimasto ma non ha il posto assicurato: prima di lui hanno lasciato l'Emilia Krafth e Calabresi
Bologna, l'enigma degli esterni: solo Mbaye ha resistito© FOTO SCHICCHI
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BOLOGNA - Prima Ibrahima Mbaye, successivamente Emil Krafth, poi è arrivato Arturo Calabresi. Tutti e tre hanno portato avanti il loro compito in modo costruttivo, nonostante anche qualche inevitabile prestazione sbagliata, ma chi per un motivo e chi per un altro alla fine della fiera ha fatto fatica a mantenere il posto. All’atto pratico dei tre a oggi è rimasto a Casteldebole solo Mbaye, che in caso di necessità è stato impiegato più di una volta anche sulla fascia sinistra, considerato che ora l’esterno destro svedese gioca nel Newcastle, dopo essere stato per un anno all’Amiens in Ligue 1, e che Calabresi nella scorsa estate è stato ceduto con la formula del prestito con diritto di riscatto proprio all’Amiens per sostituire Krafth. Non dimenticando tuttavia Luca Rossettini, che nel primo anno di serie A del Bologna dell’era Saputo fece lo stesso percorso fatto da Takehiro Tomiyasu in questa stagione, passando da difensore centrale a esterno destro. In quel periodo il tecnico del Bologna era Roberto Donadoni. E va sottolineato come questa scelta dell’ex cittì azzurro pagò: da quel momento, infatti, la squadra trovò la quadratura del cerchio sul piano degli equilibri e delle distanze tra i reparti.

Di sicuro quello dell’esterno destro in questi ultimi anni è stato un ruolo difficile da ricoprire, nonostante Mbaye, Krafth e Calabresi abbiano evidenziato buone qualità. Tra l’altro va ricordato come questo ragazzo del '96 cresciuto nella Roma e che il Bologna prelevò dal Foggia abbia fatto bene con Filippo Inzaghi in panchina. Sì, perché Calabresi nella prima parte del campionato passato fu una rivelazione per come sapeva difendere e anche proporsi nei contrattacchi.

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