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BOLOGNA - Ancora, a distanza di tempo, quando parla della sua malattia Sinisa Mihajlovic riesce a essere più forte del tuono. Anche se la leucemia lo ha segnato, gli ha lasciato una cicatrice, lui dice che ha imparato addirittura a piangere. «Avevo paura, ma ho molto più coraggio. Questo modo di combattere ha dato forza a tanta gente». Fa commuovere di nuovo l’Italia intera, l’allenatore del Bologna. Questa volta il palcoscenico è quello di “Domenica In”, con Mara Venier signora indiscussa del contenitore Rai più longevo che c’è. «Tu sei un campione della vita e nella tua vita professionale», dice la Venier. In studio ci sono lei, Sinisa, e ovviamente Arianna, la moglie del tecnico, inseparabili e bellissimi. Erano stati a “Ballando con le stelle” qualche settimana fa. Ieri di nuovo la tv nazionale. È l’occasione giusta per presentare il suo libro, “La partita della vita”, la biografia in cui Mihajlovic ha raccontato tutto dall’inizio.
Rimpianto
Dentro ci sono la malattia, il calcio, la bellezza della vita e anche le sue difficoltà. Non solo la leucemia, ma anche la morte del padre Bogdan. Se ne parla anche a Domenica In. Sul maxi schermo Sinisa rivede le immagini del suo papà. C’è la musica, e i ricordi tornano a galla. «È la canzone del mio cuore, ogni volta che la sento piango. È la canzone di mio padre. L'unico mio rimpianto è di non averlo potuto vedere il giorno della morte, perché avevo promesso ai miei due fi gli di portarli a Madrid a vedere la finale dell'Inter che lì vinse la coppa dei campioni. Avevo sentito il giorno prima mia madre che mi aveva detto che papà stava bene». [...]
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