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BOLOGNA - Una serata nel corso della quale è come se di colpo fosse riapparso il Bologna della grande rimonta, certo, un volta tanto l’episodio gli ha sorriso, e ci riferiamo al calcio di rigore di Immobile parato da Skorupski, ma al di là di ciò la squadra di Sinisa Mihajlovic ci ha messo tanto del suo in questa vittoria. Per l’aggressività, l’intensità e il coraggio con le quali ha giocato per l’intera partita, per la ritrovata compattezza difensiva, per la capacità di mantenere in tutte e due le fasi del gioco le giuste distanze e i giusti equilibri. Non dimenticando come sia stato applicato anche nella fase di transizione, essendo riuscito a ribaltare spesso e volentieri l’azione e costringendo quelli della Lazio a fare sempre giocate complicate sia sulle prime che sulle seconde palle. E poi ecco il segreto che ha consentito di aggiungere brillantezza e qualità a questo Bologna con i concetti giusti nella testa: la crescita notevole dei suoi esterni alti, mai costruttivi come contro la Lazio, anche se già fin dalla trasferta di Parma avevano evidenziato progressi importanti. Soprattutto Nicola Sansone, che i difensori di Simone Inzaghi non hanno mai acchiappato e che ha anche segnato un grande gol. Il secondo dopo quello contro il Benevento.
Con la Lazio 11 passaggi di fila prima del gol
Basta rivisitare come sono stati partoriti i due gol per capire come sui lati il Bologna sia tornato a incidere. Prendiamo il primo, quello firmato da Ibrahima Mbaye su respinta di Reina: i rossoblù hanno fatto 11 passaggi di fila senza che la Lazio riuscisse a creargli un ostacolo, e questo è un particolare pieno di significati. Poi il secondo, estremamente carico di qualità, e sempre costruito sulla fascia destra: Orsolini, Soriano, scavetto per Barrow, palla in mezzo, taglio e conclusione al volo di Sansone. Certo, quelli della Lazio sono rimasti a guardare, ma sarebbe ingeneroso sottolineare i loro demeriti, di sicuro è più opportuno evidenziare i meriti dei giocatori rossoblù.