Bologna, Motta non solo teorie

Bologna, Motta non solo teorie© ANSA
Bruno Bartolozzi
3 min

Cagliari più Lecce: non era mai successo che il Bologna vincesse due gare consecutive in questo anno solare. È accaduto. Chiamarla serie o sequenza è un ardire, ma è senz’altro una tendenza. Per giunta contraria a quanto visto finora. Una teoria di solito funziona se è capace di dare una lettura coerente agli eventi che interpreta. Non solo guardando al passato, ma soprattutto al futuro. E allora possiamo dire che in parte le teorie di Thiago Motta funzionano. Aveva visto nella squadra qualità non sfruttate, aveva garantito che il Bologna stesse crescendo, aveva previsto che sarebbero venute fuori caratteristiche e doti in grado di imprimere alla squadra una accelerazione. Ha scommesso su qualche elemento nuovo. Prima di tutto ha valorizzato Stefan Posch sul cui arrivo Mihajlovic aveva polemizzato, è diventato un punto fermo della difesa; ha saputo utilizzare Nikola Moro, protagonista con il Cagliari e Lewis Ferguson, ieri all’esordio da titolare al Dall’Ara e autore del suo primo gol in serie A. Le reti che, con la partenza di Matias Svanberg, Arthur Theate e Aaron Hickey per primo Mihajlovic aveva invocato, nelle ultime partite, più o meno fortunate, sono arrivate anche da centrocampisti come Dominguez.

Non sappiamo al momento se le innovazioni introdotte da Thiago Motta daranno risultati positivi stabili. Ma certo avere Lucumì e Posch in difesa (rivitalizzando Bonifazi) ha consentito di liberare l’esperienza di Medel a centrocampo, recuperando centimetri dietro e dando modo di declinare il 4-2-3-1 (che tanto piaceva e spaventava Mihajlovic) in una formula più compatta con l’inserimento di Aebischer in un ruolo di copertura avanzato e Dominguez in una doppia funzione (creatore di gioco e primo incontrista). Insomma le teorie ci sono, le verifiche sperimentali pure, mancava il riscontro dei risultati. Dire che la vittoria in Coppa Italia per autogol e la vittoria in casa contro il Lecce significhi avere in pugno il proprio destino è troppo. Eppure se a questi due risultati aggiungiamo la prova di Napoli, possiamo aspettare il confronto di lunedì prossimo contro il Monza con un vero banco di prova. Sapremo se Motta avrà dato vita e anima alle proprie teorie.

Diverso il discorso per Marco Baroni, dopo la soddisfacente prova contro la Fiorentina ci si aspettava più che un risultato un atteggiamento che confermasse la qualità degli sforzi del Lecce. Al di là del rigore dubbio i salentini sono apparsi costantemente intimiditi dal Bologna e l’occasione per tenere i rossoblù a distanza di un punto non è stata colta. Preoccupano i tre prossimi tre impegni: Juventus, Udinese e Atalanta. A quel punto l’ultima gara prima della sosta mondiale, con la Sampdoria, sarà il vero spareggio che ieri è stato mancato.


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Bologna, i migliori video