Bologna, Motta e Arnautovic oltre il Triplete

Thiago e i rossoblù hanno vinto le ultime tre partite di campionato: «Non mi pongo altri obiettivi se non quello di crescere sempre»
Bologna, Motta e Arnautovic oltre il Triplete© Getty Images
Giorgio Burreddu
4 min

C'è sempre un altro traguardo da raggiungere. Ne sono prova evidente Motta & Arna, l’allenatore e il suo campione, ex per antonomasia di questa sfida milanese. Luci a San Siro. Oggi come ieri, quando i due vincevano tutto. Un tempo era il triplete, adesso sono tre successi in campionato consecutivi e il Bologna non vuole proprio fermarsi. «Abbiamo poco tempo, ma dobbiamo utilizzare tutte gli strumenti disponibili, ora con la tecnologia si possono studiare al meglio gli avversari per capire come attaccare anche chi ha ambizione di vincere il campionato». I successi contro Lecce, Monza e Torino ispirano voglia di conquista. E Milano è una terra straniera che Motta con il suo gruppo vuole provare a prendersi. Ma l’Inter è fra quegli avversari che sembrano impossibili. Peggio, perché arriva da una sconfitta. «Mi pare presto per dire che l’Inter sia tagliata fuori dalla lotta per lo scudetto, ha una squadra costruita per competere in Europa e vincere in Italia. Su di loro c'è sempre pressione, sono abituati a convivere con quelle aspettative». 

Gruppo

L’Inter per Motta e Arna vuol dire: Mou, Triplete, successi, forse anche giovinezza. «Bei ricordi - sintetizza Motta -, quella con l’Inter è un’esperienza che porterò per sempre con me. Andremo a Milano per fare la nostra partita, concentrati e determinati per competere con una grande squadra». C’è un’aria frizzante a Casteldebole. Un’aria che non riesci a leggere negli sguardi di Motta, sempre preciso e serio, difficile da interpretare. Ma i meriti di questo allenatore sono lì da vedere. Vanno ben al di là dei successi, riguardano il gruppo. E’ custodito lì il segreto del Bologna. «Avere qualcosa in comune da cercare insieme, è questo il segreto. Siamo tutti egoisti, tutti pensiamo prima a noi stessi, ma il gruppo ha già dimostrato d'aver capito che più aiuti chi ti sta accanto, più lui ti aiuterà a sua volta». Motta lo ha sempre saputo, Arnautovic lo ha capito con il tempo. Non è un caso che l’austriaco non perda mai occasione per ribadire il suo senso di responsabilità, il senso del gruppo, la sua leadership. Il gruppo è il fattore dominante di questo Bologna. «Non c’è stato un momento di svolta per noi ma una serie di cose che hanno cambiato la dinamica di squadra. Prendete l’Inter col Barcellona: l’ha affrontata in modo fantastico, cercando gli ottavi di finale: e ci sono riusciti perché si sono uniti».

Singoli

Con il successo sul Torino il Bologna ha tagliato il traguardo delle 900 vittorie in A. E, dice Motta, «dobbiamo avere la consapevolezza di essere una squadra importante, che ha appena fatto 900 vittorie in Serie A e non è poco». Il tecnico italo-brasiliano pensa al presente, «ho in testa solo l’Inter», e figuriamoci se c’è tempo di guardare al mercato. «No, non adesso, più avanti. Ma sono sicuro che faremo un buon lavoro insieme». Il club è con lui. «Vogliamo migliorare, vogliamo il bene del Bologna». Con lui adesso è anche tutto il popolo rossoblù: i fischi sono un ricordo lontanissimo. «Rispetto sempre l’opinione di tutti e quello che il pubblico vuole trasmettere. Non ho mai chiesto nulla, sono io che devo dare di più, è il mio ruolo». Tutti lo seguono: da Barrow («Che può crescere ancora tanto») fino a Vignato. Proprio a Emanuele Motta lancia un messaggio. «Il primo passo lo deve sempre fare il giocatore, siamo qui per aiutarli ma il primo passo lo fanno sempre loro. Lui ha qualità incredibili». Senza dimenticare Orsolini. «In questo momento sta bene, unisce l'impegno con il sorriso e il giusto entusiasmo, così è molto più facile dare il massimo ogni giorno».


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