Orsolini e il Bologna alla stretta finale

L’agente del calciatore sarà oggi a Casteldebole per discutere del nuovo contratto e di due giovani che potrebbero interessare al dt Sartori. Bisogna solo stabilire i tempi: c’è la volontà comune di dire sì
Orsolini e il Bologna alla stretta finale© FOTO SCHICCHI
Claudio Beneforti
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BOLOGNA - Da un paio di mesi a questa parte, a forza di fare un passetto in avanti alla volta come direbbe Massimiliano Allegri, finalmente ci siamo quasi. E proprio oggi è in programma un nuovo incontro a Casteldebole tra Giovanni Sartori, responsabile dell’area tecnica del Bologna, e Michelangelo Minieri, agente di Riccardo Orsolini, nel corso del quale il primo argomento riguarderà inevitabilmente il rinnovo del contratto dell’Orso fino al 2026 ma sarà affrontato anche il tema dell’arrivo a Bologna di un paio di giovani entro il prossimo giugno. Ora, dire che già oggi sarà il giorno dell’accordo definitivo tra il Bologna e Orsolini no, non possiamo dirlo, probabilmente sarebbe anche una forzatura, certo è che le parti sono ormai estremamente vicine e se la firma non arriverà oggi, potrà arrivare nel giro di un’altra settimana o due, ma che arriverà a questo punto non ci sono più dubbi, anche perché il Bologna e l’Orso hanno una volontà comune, quella di allungare la loro convivenza sotto lo stesso tetto di Casteldebole. E per Bologna non intendiamo solo la società ma anche lo stesso Thiago Motta, che fin dal giorno del suo arrivo fece sapere ai capi rossoblù di voler contare su Orsolini, credendo nelle sue grandi potenzialità, una volta che il calciatore si fosse messo a posto fisicamente e avesse capito ciò che gli chiedeva. 

Dal probabile addio al rinnovo

Non è stata una questione di una settimana, va detto, ma alla fine l’Orso ce l'ha fatta, rendendosi conto come nel calcio non ci sia solo una fase attiva ma una anche passiva, durante la quale è fondamentale rincorrere per il bene della squadra, e a quel punto Thiago Motta ha mantenuto quella che era stata la sua presa di posizione nei confronti dei suoi dirigenti. Che probabilmente a inizio settembre potevano essere anche entrati nell’ordine di idee di darlo di fronte a una proposta economica buona, non dimenticando come lo stesso Orsolini (e non solo lui, anche Musa Barrow per fare un altro nome e cognome) sarebbe anche stato felice di cambiare aria, ma che davanti alla scelta di Thiago di ritenerlo incedibile ecco che facero un passo indietro, felici anche di farlo, convinti com’erano che non sarebbe stato di sicuro un affare cederlo nella sessione invernale del mercato. Inutile nascondere come questo Orsolini sia diverso da quello che ha cominciato l’attuale stagione, per certi versi è vero che nella fase di possesso palla è tornato l’esterno che era e che con le sue giocate e i suoi gol conquistò anche Roberto Mancini, ma è altrettanto vero che in quella di non possesso è diventato più affidabile rispetto ad allora, anche se Thiago pretende da lui ancora di più, sicuro che possa riuscirci. 

Tutto dipende dall'Orso

A proposito del Mancio, va sottolineato come sia il Bologna che lo stesso Orso si sarebbero aspettati una nuova chiamata dopo quanto il calciatore rossoblù ha evidenziato in questi ultimi tempi, ma la convocazione non è arrivata, ed è facile immaginare come Orsolini ci sia rimasto male. Ma tutto dipenderà ancora da lui, dalle prestazioni che costruirà nel Bologna, perché se dovesse continuare a dare quello che sta dando prima o poi il cittì azzurro lo richiamerà, avendo bisogno come il pane anche di attaccanti esterni che hanno il gol addosso come ce l’ha l’Orso. In poche parole, Orsolini dovrà continuare solo ad ascoltare ciò che gli chiede via via Thiago, che vuole farlo diventare un esterno completo, perché nel calcio di oggi o sai fare entrambe le fasi o rischi seriamente di non trovare spazi, tenendo presente come tutte le squadre debbano mantenere i giusti equilibri e le necessarie distanze tra i reparti per poter essere competitive. Come abbiamo detto, l’Orso è già a un buon punto, ora gli manca solo l’ultimo step per fare il definitivo salto di qualità, ma già il fatto di poter contare su un allenatore che ti stima è fondamentale. 


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