Bologna, il tesoro in 1600 partite

Da inizio stagione il dt Sartori ha scatenato i suoi osservatori. La filosofia è chiara: vedere calciatori dal vivo fa sbagliare meno
Bologna, il tesoro in 1600 partite© LAPRESSE
Claudio Beneforti
4 min

Oltre 1600 partite seguite dalla tribuna da giugno a oggi, all’atto pratico è come se fosse cambiato il mondo a Casteldebole con l’arrivo di Giovanni Sartori come responsabile dell’area tecnica del Bologna, anche perché c’è chi ha un metodo di lavoro e chi ne ha un altro, e sotto certi aspetti la convinzione forte di Sartori non è mai cambiata in tutti questi anni, probabilmente anche alla luce dei grandi risultati che ha conseguito prima con il Chievo e successivamente con l’Atalanta. Eccola: i calciatori vanno visti soprattutto dal vivo, e sapete il motivo? Guardandoli giocare direttamente hai meno possibilità di commettere errori, di fare valutazioni sbagliate, certo, anche rispetto a chi ritiene che i video e i database rappresentino la nuova frontiera del calcio mercato. E che di conseguenza uno debba muoversi per andare a visionare quello che è il suo obiettivo solo all’atto conclusivo, prima che venga o acquistato o lasciato alla squadra di appartenenza. Attenzione, dire che Sartori e il direttore sportivo Marco Di Vaio non si affidino anche a quella che è la moda (o meglio, la comodità) del prototipo del diesse di oggi sarebbe sbagliato, ma per loro è solo il primo passo e non l’ultimo, una volta che hai visto o che ti hanno segnalato un calciatore cominciano subito i viaggi, e sono talmente tanti che quasi quasi uno si stanca di dover sempre volare. 

Sartori e Di Vaio sempre in volo

Fate conto che Belgio, Olanda e Francia siano diventati una seconda casa per il Bologna, ma anche Svizzera, Danimarca, Scozia, Polonia, Spagna e Portogallo sono monitorate, tenendo anche presente come in questi ultimi Paesi Sartori abbia un osservatore di fiducia che via via lo relaziona. E questo accade anche per il Sudamerica, Brasile, Argentina, Colombia, Uruguay, che via via sono raggiunti dai suoi più stretti collaboratori dopo le varie segnalazioni. Anche in questo fine settimana sono partiti tutti, da Di Vaio a Dario Rossi responsabile scouting, da Fausto Vinti a Giovanni Botteghi a Marco Ogliari. Non solo, lo stesso Sartori domenica mattina è volato in Belgio per seguire un paio di calciatori, e quando si muove “Il Cobra” (è il suo soprannome per tanti addetti ai lavori) vuol dire che potrebbe anche scapparci l'affare. Il discorso è questo: un calciatore che interessa viene seguito una volta in casa e una volta in trasferta da tre osservatori diversi, che poi inviano le relazioni sui tavoli di Sartori e Di Vaio. A quel punto, se su questo calciatore c’è un’unità di vedute e di intenti ecco che parte il responsabile dell’area tecnica o il direttore sportivo per farsi lui stesso un’idea precisa. Così, tanto per fare alcuni esempi, è stato anche per Ferguson, Posch, Lucumi e Zirkzee.

E sanno già su chi andare

Sì, rispetto a un anno fa Sartori, Di Vaio e i vari osservatori del Bologna hanno le idee estremamente più chiare e sono pronti a tutto. In pratica il responsabile dell’area tecnica e il direttore sportivo del Bologna aspettano solo di conoscere il budget che avranno a disposizione per il mercato e al tempo stesso quelli che sono i pensieri di Thiago Motta sia sui calciatori che devono restare a Bologna e sui rinforzi da portare a Casteldebole. Questi vertici sono programmati per i primi giorni di maggio, anche se a quel punto il Bologna non potrà conoscere ancora il proprio destino. Ma credeteci, il fatto che Sartori e Di Vaio sappiano già su chi andare, anche a seconda di quelle che saranno le disposizioni di Saputo, renderà più sbrigativo il loro compito.


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