Arbitri, non bastano le scuse: Saputo non ne può più

Dopo gli errori di Di Bello contro la Juve, un’altra serata di passione con Pezzuto a Monza. Mentre i dirigenti protestavano il presidente si è imposto a fatica il silenzio, ma è giunto al limite
Arbitri, non bastano le scuse: Saputo non ne può più© ANSA
Claudio Beneforti
5 min

BOLOGNA - Il giorno dopo la nuova Grande Vergogna a Casteldebole (meglio dire in tutta Bologna) la rabbia e l’incredulità sono ancora a livelli estremamente alti e i suoi «abitanti» si interrogano come sia possibile che dopo quanto accaduto nella partita di Torino contro la Juventus, un rigore solare non dato per un clamoroso fallo di Iling-Junior su Ndoye a due metri dalla porta, solo un mese più tardi il Bologna abbia dovuto rivivere, e soprattutto di nuovo subire, un’altra ingiustizia. E allora le scuse e i tanti «ci dispiace» da parte della classe arbitrale non sono più sufficienti né al Bologna né a Bologna, vengono ritenute prese in giro, tanto è vero che lo stesso Joey Saputo sia giovedì sera che ieri era addirittura furibondo, non potendo credere a quello che ha visto. No, il presidente rossoblù non ha detto una parola a Pezzuto, Saputo ha solo ascoltato le rimostranze decise e ferme fatte all’arbitro da Fenucci, Sartori, Di Vaio e Thiago Motta alla fine della partita, ma chi lo ha visto assicura che fosse fuori dalla grazia di Dio. Pare che Saputo si sia imposto il silenzio dopo che nel 2015 sia lui che i suoi uomini Adam Braz e Nick De Santis furono multati per le proteste contro un arbitro che ne aveva combinate di tutti i colori nei confronti del suo Montreal in una partita valida per i play off, ma al di là di ciò nel dopo Monza eccome se ha fatto tremendamente fatica a tacere, anche perché ora chi restituisce al Bologna i 4 potenziali punti che in sole 6 giornate di campionato gli arbitri gli hanno tolto?

Rocchi e i due scempi

Il discorso è questo, e vale soprattutto per il designatore Gianluca Rocchi, che è l’allenatore della squadra degli arbitri: ci sono errori ed errori, e gli errori (come il rigore dato al Napoli da Ayroldi e non corretto dal Var Irrati) ci possono anche stare, ma quello di Torino è uno scempio e non solo un errore, come è uno scempio quello di Monza. In tempo di Var, in un intero campionato possono accadere al massimo due episodi del genere, invece ne sono successi due nel giro di una trentina di giorni e tutti e due al Bologna, ed è questo che a Casteldebole non possono più accettare. Di Bello, Forneau e Nasca sono i tre che hanno combinato il disastro di Torino, Pezzuto, Di Paolo (e meno male che è Var Pro) e Longo gli arbitri che hanno costruito quello di Monza e il loro “allenatore” Rocchi cosa fa? Il pensiero di ieri di una città intera: da una parte è come se si pulisse la coscienza mandando ad arbitrare la domenica dopo al Dall’Ara Orsato (contro il Cagliari) e domani Maresca (contro l’Empoli), da un’altra designa Di Paolo come Var in Atalanta-Juventus e Pezzuto come Avar in Torino-Verona. Uno può dire: le designazioni Rocchi le aveva già fatte e poi ha pochi arbitri. Bene, avrebbe dovuto cambiarli ugualmente dopo i danni che hanno fatto. Se si fossero ammalati, li avrebbe sostituiti o no? E allora... Volendo leggere nei pensieri dei capi del Bologna, sì, anche questo è un concetto che può albergare dalle parti di Casteldebole.

“Thiago ha fatto bene”

Ieri Giampaolo Calvarese, ex arbitro e oggi opinionista anche sul nostro giornale, attraverso il proprio canale Youtube ha fatto sapere quanto segue. «Il Bologna è stato davvero sfortunato con gli arbitri in questo inizio di campionato, ha ragione Thiago Motta ad arrabbiarsi perché dopo l’errore di Di Bello a Torino contro la Juventus e il rigore inesistente assegnato al Napoli, stavolta l’arbitro Pezzuto gli ha annullato ingiustamente un gol. Sì, visto il fischio ritardato di Pezzuto ci sarebbero stati gli estremi per far intervenire il Var e giudicare a quel punto regolare la rete». Poi, ha aggiunto: «Saelemaekers ha buttato benzina sul fuoco e ha sbagliato, prima protestando e poi applaudendo l’arbitro, ma il tutto scaturisce da una gestione poco uniforme e ondivaga dal punto di vista tecnico e disciplinare che ha scontentato tutti». No Rocchi, se non è tutto da rifare, poco ci manca.


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Bologna, i migliori video