Bologna, le vere ragioni dello sfogo di Thiago Motta

Leggi il commento sulle dichiarazioni del tecnico rossoblù dopo il pari di Lecce
Bruno Bartolozzi
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Di ciamo la verità: Nasca c’entra poco. Davanti alla macchina del Var, ieri, l’arbitro si è comportato come quel vigile pignolo che di fronte all’autovelox rileva una infrazione che non può ignorare. È però il contesto che fa infuriare il Bologna (compresi i tentennamenti dell’arbitro Doveri, fischietto in bocca, nel decretare la fine della gara di Lecce, il cui termine, comunque è a sua discrezione). Insomma è stato sfortunato il Bologna, non Nasca, le cui colpe, semmai, sono pregresse (relative a quando Motta allenava lo Spezia e affrontò la Lazio e nell’ormai famoso Juve-Bologna di quest’anno): sono queste che hanno mosso le stoccate dell’allenatore italo-brasiliano.

Lo sfogo di Thiago Motta dopo Lecce-Bologna

Nella partita di ieri, infatti, ha fatto tutto il Bologna. Non giocandola, insieme al Lecce, nel primo tempo, dominandola nella ripresa, dopo aver inserito contemporaneamente quattro uomini freschi, oppure quando ha mancato le varie opportunità di raddoppio, dopo la rete di Lykogiannis, infine quando ha gestito in maniera fatale l’ultimo decisivo pallone nel quale nemmeno gli avversari ci credevano più di tanto, al di là dell’incursione estemporanea di Falcone, poi risultata decisiva. Ha fatto tutto anche dopo, il Bologna, in questa raffica di accuse che non sono campate in aria, ma sono formulate da un pulpito preso solo a pretesto. Nello sfogo di Motta, infatti, viene convocato lo stato generale di tutti gli argomenti relativi alla questione arbitrale: Var come strumento in mano ad un uomo il cui giudizio si somma a quello dell’arbitro, la difformità conseguente di valutazione di gara in gara e, come traspare chiaramente fra le righe, soprattutto da avversario a avversario, tant’è che Motta conclude: «Lotteremo affinché il Bologna batta gli svantaggi che gli vengono causati». Una frase incomprensibile se non ci fosse la convinzione che questa difformità di giudizio non sia solo frutto del caso. La sostanza è però che il Bologna era quinto e ora è settimo, aspettando oggi l’Atalanta che potrebbe finire davanti. Il vero argomento della giornata, quindi sarebbe: cosa deve migliorare il Bologna per essere più cinico e risolutivo in zona gol e chiudere le partite? Come è possibile sbagliare in questo modo la posizione difensiva tanto da determinare il patatrac finale di Lecce? Risolti questi problemi ci si troverà più attrezzati, la volta prossima, a difendere la zona Europa.


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