Bologna, Calafiori non si tocca: i tifosi lo allontanano dalla Juventus

È diventato un giocatore capace  di fare un po’ di tutto. La paura è che venga ceduto ai bianconeri
Dario Cervellati

Calafiori è già il simbolo del Bologna da Champions League, ora deve diventare il simbolo di un ciclo che si apre. È lui l’uomo incedibile: la piazza rossoblù non vuole che sia venduto e anzi lo vede legato al club ancora a lungo. In tanti lo sognano come bandiera. Di tempo per fare grandi cose insieme ce n’è. Potenzialmente in abbondanza: la scorsa estate il fresco 22enne ha firmato un contratto fino al 30 giugno 2027. Classe 2002 dall’infinito talento, Riccardo è il rappresentante della nuova generazione di calciatori: sicurezza e concentrazione da grande difensore, spirito di iniziativa e talento palla al piede da attaccante o forse addirittura da fantasista. Lunedì sera ha fatto sognare un po’ tutti i bolognesi, ancora una volta, ancora più del solito. Alcuni compagni di squadra, tra quelli che non hanno giocato nella partita contro la Juventus, gli hanno confessato che vederlo giocare da fuori è ancora più impressionante. Calafiori sa fare un po’ di tutto: ingaggiato a fine agosto per fare il terzino, Motta l’ha riscoperto difensore centrale e con la nazionale Under 21 ha fatto pure il centrocampista. E il suo rendimento è stato altissimo in ogni situazione: non c’è dubbio, in estate il Bologna ha fatto un vero e proprio affare.

Calafiori e i gol

Fino alla sfida di lunedì sera gli mancava solo il gol. Lui, per coronare una stagione da sogno ne ha segnati due, uno per tempo dentro allo stadio Dall’Ara: al pronti via sugli sviluppi di un calcio d’angolo ha calciato il pallone sotto la traversa, poi poco dopo l’intervallo ha recuperato il possesso a centrocampo e ha seguito l’azione arrivando poi a superare Szczesny con uno scavetto da goleador. È corso sotto la curva Bulgarelli ed è stata bolgia. Solo Giacomino aveva segnato un gol alla Juventus nei primi 2 minuti di gara. «Maldini sembrava. Sembrava Saelemaekers a Roma» ha detto a fine gara Orsolini, mentre Benedetta, la fidanzata di Calafiori, si avvinghiava addosso al suo compagno. Avvinghiati a Calafiori adesso ci sono anche tutti i bolognesi che vogliono che resti qua, che non vada da nessun’altra parte, men che meno alla Juventus, che per lui sta manifestando interesse. 


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L'affetto dei tifosi

A Bologna Riccardo si è inserito fin dal primo giorno. «De Silvestri, neanche lo conoscevo, ma è venuto ad abbracciarmi subito per dirmi “ecco un altro di Roma”, e da lì abbiamo fatto questo percorso». Anche in città il classe 2002 cresciuto nella capitale nel quartiere Balduina si è integrato. I bolognesi rispettano i suoi spazi: un giorno era in giro in centro in bicicletta, tanti l’hanno salutato, nessuno l’ha disturbato. I tifosi rossoblù manifestano anche così il loro affetto. Sui social, invece, sono sempre più quelli che gli chiedono di restare e di non andare alla Juventus. Tanto dipenderà dalla società: certo se arrivasse un’offerta da più di 50 milioni di euro sarebbe difficile declinarla, ma il messaggio della tifoseria sembra chiaro: Calafiori è il simbolo del Bologna e deve restare, ma se proprio dovesse partire che non sia per andare alla Juventus.


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Calafiori è già il simbolo del Bologna da Champions League, ora deve diventare il simbolo di un ciclo che si apre. È lui l’uomo incedibile: la piazza rossoblù non vuole che sia venduto e anzi lo vede legato al club ancora a lungo. In tanti lo sognano come bandiera. Di tempo per fare grandi cose insieme ce n’è. Potenzialmente in abbondanza: la scorsa estate il fresco 22enne ha firmato un contratto fino al 30 giugno 2027. Classe 2002 dall’infinito talento, Riccardo è il rappresentante della nuova generazione di calciatori: sicurezza e concentrazione da grande difensore, spirito di iniziativa e talento palla al piede da attaccante o forse addirittura da fantasista. Lunedì sera ha fatto sognare un po’ tutti i bolognesi, ancora una volta, ancora più del solito. Alcuni compagni di squadra, tra quelli che non hanno giocato nella partita contro la Juventus, gli hanno confessato che vederlo giocare da fuori è ancora più impressionante. Calafiori sa fare un po’ di tutto: ingaggiato a fine agosto per fare il terzino, Motta l’ha riscoperto difensore centrale e con la nazionale Under 21 ha fatto pure il centrocampista. E il suo rendimento è stato altissimo in ogni situazione: non c’è dubbio, in estate il Bologna ha fatto un vero e proprio affare.

Calafiori e i gol

Fino alla sfida di lunedì sera gli mancava solo il gol. Lui, per coronare una stagione da sogno ne ha segnati due, uno per tempo dentro allo stadio Dall’Ara: al pronti via sugli sviluppi di un calcio d’angolo ha calciato il pallone sotto la traversa, poi poco dopo l’intervallo ha recuperato il possesso a centrocampo e ha seguito l’azione arrivando poi a superare Szczesny con uno scavetto da goleador. È corso sotto la curva Bulgarelli ed è stata bolgia. Solo Giacomino aveva segnato un gol alla Juventus nei primi 2 minuti di gara. «Maldini sembrava. Sembrava Saelemaekers a Roma» ha detto a fine gara Orsolini, mentre Benedetta, la fidanzata di Calafiori, si avvinghiava addosso al suo compagno. Avvinghiati a Calafiori adesso ci sono anche tutti i bolognesi che vogliono che resti qua, che non vada da nessun’altra parte, men che meno alla Juventus, che per lui sta manifestando interesse. 


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