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CAGLIARI - Ha trascinato il Cagliari a suon di gol verso la salvezza, riuscendo a togliersi la doppia soddisfazione personale di superare il suo precedente primato di gol in serie A e di guadagnarsi con merito la maglia azzurra. Ma la gioia più grande dell'ultimo anno è stata la nascita del piccolo Giorgino che ha rallegrato la vita di Leonardo Pavoletti, pronto a candidarsi per essere ancora il punto di forza della squadra rossoblù anche per la prossima stagione.
In uno spogliatoio che potrebbe cambiare parecchio rispetto alla stagione appena conclusa, uno dei punti di riferimento è diventato proprio l'attaccante livornese che ci ha messo poco per imporre il suo carisma. I tifosi lo amano per la sua semplicità, i compagni lo vedono come uno dei leader del gruppo e Rolando Maran si frega le mani per avere a disposizione uno degli attaccanti italiani più prolifici. Se non fosse stato per l'exploit di Quagliarella, Pavoletti avrebbe avuto un ruolo di tutto rispetto tra le punte italiane visto che, a parte l'attaccante della Samp, solo Caputo dell'Empoli è riuscito a tenere il suo passo ma giocando sei partite in più e soprattutto calciando tre tiri dal dischetto. Nei sedici centri dell'attaccante isolano, invece, non ci sono gol arrivati da calcio piazzato. Con la sua specialità, il colpo di testa, ne ha messi a segno ben dieci ma anche quando si è trattato di usare i piedi, Pavoletti non si è fatto pregare.
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