Quanto le manca per essere al top?
«La mia vera stagione non è proprio iniziata. Tra una cosa e l’altra, da quando sono rientrato in gruppo, sono passati due mesi e non sono riuscito nemmeno a iniziare perché c’è stato lo stop. C’è tantissima voglia da parte mia e non potrebbe essere diversamente visto che sto aspettando questo momento da dieci mesi».
Come è stato l’incontro tra l’Uomo Ragno e l’Uomo Cragno?
«Non l’ho visto sul campo perché ero troppo piccolo quando lui ha smesso, ma la carriera che ha fatto parla per lui, anche se non ci ha mai fatto pesare il suo passato. Avere, però, un allenatore che capisce di portieri è per me un valore aggiunto. Ti può dare qualche consiglio al momento giusto anche se fino ad ora ho notato che rispetta molto i ruoli e si concentra sul suo ruolo di tecnico della squadra, lasciando il resto a chi ci allena. Di sicuro è un allenatore di grande personalità».
E allarga la famiglia dei portieri rossoblù...
«Siamo un gruppo formato da me, Olsen, Rafael e Ciocci, un giovane interessante del vivaio, capace di lavorare bene - prima con mister Bressan, ora con mister Brambilla - perché tutti danno il massimo per la squadra, in campo o fuori. Il fatto che ci sia grande compattezza, è un elemento importante per tutta la squadra».