Fiorentina, Ribery-Kokorin di corsa: alla Viola servono gol

I gigliati hanno messo la Sampdoria nel mirino: il francese vuole recuperare dal fastidio muscolare che gli ha fatto saltare l'Inter, mentre il russo - fresco d'esordio - vuole firmare gol o assist
Fiorentina, Ribery-Kokorin di corsa: alla Viola servono gol
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FIRENZE - La loro è una corsa contro il tempo per trasformarsi nei giustizieri viola. Franck Ribery si è fermato alla vigilia della gara contro l’Inter: ha assistito, impotente, alla sconfitta dei suoi dalle poltroncine dello sky box dove si era sistemato, soffrendo se possibile persino di più. Sasha Kokorin, il jolly offensivo acquistato dallo Spartak Mosca che ha debuttato in viola l’altra sera, invece ha assoluto bisogno di ritrovare la condizione migliore. È tornato in campo quasi 70 giorni dopo l’ultima volta - il 29 novembre, giorno del suo ultimo gol, contro il Rotor Volgograd -, deve imparare a conoscere il campionato italiano lui che, fin qui, non aveva mai oltrepassato i confini della Russia per giocare a pallone e, soprattutto, ha bisogno di calarsi nelle dinamiche del nuovo gruppo.

Franck vuole ricominciare da dove si era fermato, a Torino. Nonostante l’inferiorità numerica della squadra, era riuscito a segnare il suo primo gol stagionale, poi annullato dal pari firmato Belotti, ma soprattutto si era caricato il peso della squadra sulle spalle, da leader vero. A poche ore dalla sfida con l’Inter, invece, è stato costretto ad alzare bandiera bianca per l’ennesimo acciacco. In avvio di stagione c’erano stati prima fastidi muscolari (out con la Samp, il 2 ottobre), poi alla caviglia (fuori con l’Udinese, il 25 ottobre), quindi al ginocchio (nemmeno convocato col Cagliari, il 10 gennaio scorso) fino ad arrivare al forfait di venerdì scorso. Complessivamente, dal suo arrivo alla Fiorentina, ha messo insieme 39 presenze, realizzando 4 reti e mettendo comunque lo zampino su altri 8 centri, tra passaggi vincenti e rigori procurati. Kokorin, dal canto suo, ha un sogno gigantesco da realizzare. Sì, perché trascinare la Fiorentina tra gol e assist significherebbe sancire la definitiva rinascita, dopo gli anni difficili trascorsi con l’etichetta di “bad boy” addosso. Sasha, invece, ha in mente un disegno completamente diverso. Vuole provare a riaccendersi addosso anche i riflettori della Nazionale e per questo non intende perdere tempo. 

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