Fiorentina, il mese della rinascita

La squadra di Italiano ha cambiato marcia, i prossimi due mesi saranno decisivi per le coppe
Fiorentina, il mese della rinascita© ANSA
Alberto Polverosi
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Da un mese a questa parte è cambiato tutto nella Fiorentina. E’ cambiato il suo mondo e il suo modo di capire se stessa, di immaginarsi e di sentirsi squadra. Ora la riconosciamo. A Cremona ha vinto la sua quinta partita di fila, fra Conference League e campionato. Nelle ultime sette, sei vittorie e un pareggio, l’ultima sconfitta il 12 febbraio a Torino contro la Juve. In questa serie strepitosa, impensabile nel gennaio scorso, c’è solo una grande avversaria, il Milan, ma se tutto il resto è sembrato facile è perché tale lo ha trasformato la Fiorentina.

Problemi risolti

I problemi che frenavano il cammino della squadra di Italiano sono stati via via risolti. Prendiamo Dodo: era un mistero, non si capiva dove fosse finito quel terzino che, con lo Shakhtar, aveva impressionato in Champions League. Eccolo Dodo, ultime partite da applausi, la migliore contro il Milan, ma anche ieri il primo gol viola è nato da un suo recupero fantastico su Dessers. Oppure i due centravanti: messi insieme non se ne faceva uno. Nelle ultime quattro partite di campionato Cabral ha segnato tre volte, Jovic una; nelle ultime tre di Conference League tre gol per il brasiliano, due per il serbo. Per Italiano non c’è un centravanti titolare, Cabral-Jovic è e sarà la staffetta della Fiorentina per tutta la stagione. Ieri si sono aggiunti altri punti a favore dei viola, il debutto in campionato di Sirigu, decisivo su Okereke, e un tempo intero per Brekalo, l’acquisto di gennaio. Così adesso a Italiano è permesso di cambiare tutto il fronte offensivo durante la stessa partita, a Cremona è partito con Ikoné-Cabral-Saponara e ha chiuso con Gonzalez-Jovic-Brekalo.

Testa alle coppe

La Fiorentina è a tre punti dal settimo posto, conquistato un anno fa, ma le vittorie in campionato possono servire soprattutto per le coppe. Trasmettono alla squadra una serenità che può diventare energia per gli scontri a eliminazione diretta sia in Conference che in Coppa Italia. Forse è solo una sensazione, o magari una deduzione da quanto stiamo vedendo in queste settimane, ma la preparazione durante la sosta del mondiale probabilmente aveva come obiettivo finale raggiungere la migliore condizione fisica e atletica proprio in questo periodo, il periodo delle coppe. Anche ieri, a Cremona, la Fiorentina ha tenuto bene pure nella ripresa, come era già successo col Milan, non è sembrata affaticata dopo la gara di giovedì scorso contro il Sivasspor. I viola torneranno a Cremona il 5 aprile, per la semifinale di andata di Coppa Italia, sarebbe un errore pensare a una partita come quella di ieri pomeriggio. Lo stesso errore non va commesso giovedì prossimo in Turchia: il Sivasspor è un avversario tecnicamente inferiore (come la Cremonese) alla Fiorentina, ma in scontri di questo tipo la tecnica talvolta non è l’aspetto fondamentale. La squadra di Italiano deve fare in modo di non rimpiangere la valanga di occasioni fallite al Franchi, dove avrebbe potuto e dovuto chiudere la qualificazione. Marzo e aprile possono diventare i mesi viola.


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