Fiorentina, In Europa con lo spirito di Napoli

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Fiorentina, In Europa con lo spirito di Napoli© LAPRESSE
Alessandro Mita
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Dopo la delusione del derby contro l’Empoli, non bisogna perdere tempo: ci vuole una partita per tirare una riga sui brutti pensieri. Quello che di scadente la Fiorentina ha fatto vedere lunedì sera va cancellato subito. La squadra viola non è quella: è (deve essere) un’altra. E l’Europa, la Conference League in questo caso, è qualcosa di troppo prezioso per gettarla alle ortiche con un’altra prestazione così scialba. Una prestazione, quella al Franchi, dentro la quale i tratti somatici della Fiorentina si sono visti con nitidezza: 72,3% di possesso palla e 19 tiri. Se non conoscessimo il risultato del derby, penseremmo a una partita senza storia, tutta a favore dei viola. Invece l’Empoli ha sgretolato la Fiorentina e la Fiorentina non ha mai trovato la chiave per essere veramente se stessa. Anche la percentuale di confusione è stata pari (anzi, forse superiore) al possesso palla…

Fiorentina, la vittoria è indispensabile

Stasera, contro il poco conosciuto Cukaricki, Italiano e i viola devono ritrovare quella chiave. La classifica del girone parla chiaro: la vittoria è indispensabile, Genk e Ferencvaros (che oggi si sfidano, ovviamente) sono due punti avanti e l’accesso agli ottavi spetta solo alla prima del raggruppamento. E’ vero, c’è sempre la possibilità di arrivarci attraverso gli spareggi, come un anno fa, ma si tratterebbe di altra fatica e altro stress da spargere su una stagione lunga e tortuosa. Evitarlo è ciò che la Fiorentina si è data come obiettivo. Per riprendere in mano il destino europeo, i viola hanno una sola strada: cancellare la delusione con l’Empoli riacquisendo nuovamente lo spirito di Napoli, dove hanno giocato la miglior partita della stagione, un grande trionfo che probabilmente non è stato metabolizzato a dovere dalla squadra. Una considerazione, comunque, gioca a favore della Fiorentina: nel corso della gestione Italiano, una caratteristica non si è mai perduta, cioè quella di provarci sempre, quando si tratta di rimettere in piedi una partita che sta andando male (è successo pure con l’Empoli, però in modo sbagliato) oppure quando c’è da rialzarsi dopo un tonfo. Non possiamo essere sicuri che ciò accada anche stasera, ma siamo pronti a scommetterci. L’avversario è tutto da scoprire, però non è in un momento felicissimo (due sconfitte nelle ultime tre partite) e non è di certo un ostacolo insormontabile.

Fiorentina, l’attacco è un problema

Un ultimo pensiero sulla questione centravanti. Nzola e Beltran non segnano (solo un gol dell’angolano, il più utilizzato finora) e con il tempo tutto questo sta diventando un problema. L’anno scorso le luci e le ombre di Jovic e Cabral, adesso loro due: è una questione che si trascina fastidiosamente. Nell’anno solare 2023 la Fiorentina, in fatto di reti segnate, al momento è al top in Europa: 88 gol come il Manchester United, meglio hanno fatto solo Manchester City (117), Real Madrid (102) e Bayern Monaco (91). La fase offensiva, quindi, funziona. Ma vale la pena ricordare che funziona anche in virtù dei movimenti e del lavoro che il centravanti di turno attua favorendo gli inserimenti e il tiro dei compagni, da Nico Gonzalez e Bonaventura agli altri. Centravanti utili alla manovra, quindi, ma difficilmente incisivi in zona gol. Per questo serve uno sforzo in più. L’unica maniera per uscirne è che i centravanti facciano salire il livello delle loro prestazioni e che trovino con Italiano le soluzioni per recuperare incisività sotto porta. Se Beltran è più scusabile per una questione di adattamento ancora in corso, lo stesso non si può dire di Nzola, che conosce sia il calcio italiano che il suo allenatore. Di certo, la Fiorentina ha bisogno dei loro gol. A partire da stasera.


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