Il campionato che si riaccende e l’utilità di Castrovilli

Leggi il commento alla prova della Fiorentina e al ritorno del centrocampista dopo 324 giorni
Il campionato che si riaccende e l’utilità di Castrovilli© LAPRESSE
Alberto Polverosi
4 min

I titolari a Firenze, la testa a Bergamo e quello che restava (non poco, anzi) la Fiorentina l’ha portato a Salerno. I nove cambi rispetto alla partita col Viktoria in Conference League hanno fatto capire subito la scelta di Italiano. Una scelta che la vittoria di ieri potrebbe non essere poi così definitiva: la Fiorentina pensa soprattutto alla coppe, ma adesso anche il campionato, che senza questi tre punti poteva servire solo per riposare, gestire le energie e migliorare la condizione di chi è stato fuori più a lungo, vale qualcosa di più. Vale quanto meno un tentativo. La sconfitta del Napoli e il pareggio del Torino hanno riavvicinato i viola all’ottavo posto, non è sbagliato pensarci. Ed è comunque un grande risultato avere ancora oggi, a fine aprile, tre traguardi aperti su tre. E’ così che si cresce. 

Di nuovo Castrovilli dopo 324 giorni

Ieri la Fiorentina era quasi in versione sperimentale, ha giocato senza centravanti non potendo considerare Barak una prima punta. Senza Belotti, senza Kouame (entrato nel finale e diventato subito decisivo) e senza il disperso Nzola, restavano poche soluzioni. Italiano ha puntato sul ceco che non è un assiduo frequentatore delle aree di rigore. Una delle notizie più interessanti e incoraggianti della Fiorentina di Salerno è il ritorno di Castrovilli in prima squadra dopo 324 giorni. Potrebbe far comodo in un finale di stagione felicemente infernale come quello che sta aspettando i viola. Ha fatto vedere qualcosa, soprattutto la voglia di esserci. Non sono stati mesi facili per questo ragazzo, dal sogno della Premier (il Bournemouth lo ha rimandato a casa dopo le visite mediche) all’operazione, alla rieducazione e infine la lunga attesa per il rientro. E’ un giocatore di buon livello tecnico, una qualità non molto diffusa nella Fiorentina di questa stagione. Quanto meno può essere utile per far respirare qualche titolare e considerata la folla di trequartisti (Beltran, Bonaventura e Barak), potrebbe diventare una preziosa alternativa anche come esterno, con una interpretazione alla Saponara. 

La partita della Fiorentina

Sul primo tempo meglio sorvolare. Sembrava la ripetizione della gara d’andata contro il Viktoria a Plzen, i viola hanno tenuto palla all’infinito, ma l’hanno fatta girare a bassa velocità. Per la verità, hanno avuto anche una clamorosa palla-gol finita però sul piede del più grande mangiatore di gol della Serie A, il francese Ikoné. In quell’occasione Ranieri l’ha mandato a quel paese e nell’occasione successiva Sottil l’ha proprio ignorato, facendosi respingere la seconda palla-gol del pomeriggio da Ochoa. Per sua fortuna, Ikoné ha poi segnato a porta vuota negli ultimi secondi di recupero. Quello proprio non poteva sbagliarlo. 
Nel secondo tempo alla Fiorentina è bastato alzare ritmo e velocità per piantare la sua bandiera sulle macerie di Salerno. Proprio una giornataccia per il calcio della Campania di fronte alla Toscana, umiliato il Napoli a Empoli sabato scorso, umiliata la Salernitana di fronte alla sua gente dalla Fiorentina. E’ una squadra senza niente, senza gioco e ci può stare, ma è anche senza anima e questo non va bene. Ventidue sconfitte stagionali, una tristezza immensa. I viola hanno creato tre palle-gol, sono passati alla quarta con Kouame, che ha segnato un gol da centravanti vero..., e hanno raddoppiato alla quinta. Il modo migliore per presentarsi a Bergamo. 


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