Fiorentina, lunedì è il giorno di Palladino. Ma occhio al fattore Lazio

Il tecnico ha incontrato Commisso venerdì sera e adesso si attende solo l’accordo: la Viola deve respingere eventuali inserimenti di altri club
Francesco Gensini

FIRENZE - Fiorentina-Palladino presto, meglio prestissimo, oppure possono subentrare elementi indotti da esigenze di altre società che il matrimonio annunciato rischiano seriamente di far saltare: e sarebbe una scena già vista mille volte nel calcio come nei rapporti di coppia. Elementi che il club viola, per modus operandi e valore che dà a situazioni del genere, in primis non accetterebbe mai, ed è il motivo del vero e proprio blitz a Firenze del tecnico campano: arrivo venerdì all’ora di cena, incontro con Rocco Commisso e partenza ieri mattina, perché sempre ieri mattina l’imprenditore italo-americano ha fatto ritorno negli Stati Uniti. Quindi, o bene bene o male male, e saranno i prossimi giorni a dirlo. Forse le prossime ore. Domani sarà un giorno importante, possibile che si arrivi già alla firma. 

Fiorentina avanti su Palladino

Ricapitolando. La Fiorentina è stata la prima ad andare su Palladino con una decisione che l’ha messa davanti a tutte le concorrenti e in cima alle preferenze del diretto interessato. Diciamo quasi due mesi fa. Poi la stagione è andata avanti, ci sono stati altri ragionamenti e altri pensieri da entrambe le parti senza però che modificassero le intenzioni di qua e di là: appena passata la finale di Atene per la squadra viola e finita la stagione (Biraghi e compagni giocano oggi il recupero contro l’Atalanta, ma nulla conta se non a chiudere nel modo giusto evitando di fare brutte figure), ecco non a caso l’incontro tra Commisso e l’allenatore di Mugnano. Di fretta no, veloce nei tempi e nei modi sì, altrimenti ci sono sempre il telefono e le video-chiamate, e invece Palladino è stato di persona a Firenze per incontrare il presidente viola poche ore prima che questi sorvolasse di nuovo l’Oceano Atlantico. Non un aspetto secondario di tutta la vicenda, tutt’altro. La stima c’era e la stima è rimasta, il gradimento della società verso l’allenatore che in due stagioni al Monza si è comportato egregiamente raccogliendo punti e complimenti anche, viceversa (il gradimento) è fuori di dubbio per lo scatto che gli consentirebbe, insomma ci sono tutte le condizioni perché Fiorentina-Palladino a breve non sia più un’ipotesi. Ma tra tutte le scienze meno esatte, il calcio è la meno esatta: e per molti versi quella con l’indice di affidabilità più basso. Commisso e la società viola lo sanno per esserci passati nella vicenda che ha portato proprio Italiano in panchina quando avrebbe dovuto esserci (già ufficializzato) Rino Gattuso.


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Palladino, fattore Lazio

Tirando le somme (parziali). I passi fatti dalla Fiorentina e da Palladino sono quelli giusti per giungere alle firme sul contratto e al momento non c’è un pericolo reale e tangibile che possa mettere in discussione l’happy end, ma si può creare e auto-alimentarsi come fanno i tornado: se la situazione tra la Lazio e Tudor dovesse precipitare con l’inizio della settimana, ecco trovato il pericolo, giusto per fare un esempio concreto. E non è tanto la questione di misurare il peso specifico dei due club che si ritroverebbero in corsa per lo stesso obiettivo, quanto che si verrebbe a creare una situazione mai gradita e mai accettata da Commisso e dal club viola. Si tratta di un’ipotesi, va ribadito, ma la storia del calcio è piena zeppa di ipotesi anche remote che si sono trasformate in fatti inattesi. Tuttavia va ribadito ancora che Palladino al posto di Italiano rimane il punto d’arrivo più probabile per tutti i motivi sopra ricordati, primo tra tutti la presenza del tecnico ormai ex Monza a Firenze due giorni fa: l’accordo presto, meglio prestissimo, toglierebbe ogni dubbio. 


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FIRENZE - Fiorentina-Palladino presto, meglio prestissimo, oppure possono subentrare elementi indotti da esigenze di altre società che il matrimonio annunciato rischiano seriamente di far saltare: e sarebbe una scena già vista mille volte nel calcio come nei rapporti di coppia. Elementi che il club viola, per modus operandi e valore che dà a situazioni del genere, in primis non accetterebbe mai, ed è il motivo del vero e proprio blitz a Firenze del tecnico campano: arrivo venerdì all’ora di cena, incontro con Rocco Commisso e partenza ieri mattina, perché sempre ieri mattina l’imprenditore italo-americano ha fatto ritorno negli Stati Uniti. Quindi, o bene bene o male male, e saranno i prossimi giorni a dirlo. Forse le prossime ore. Domani sarà un giorno importante, possibile che si arrivi già alla firma. 

Fiorentina avanti su Palladino

Ricapitolando. La Fiorentina è stata la prima ad andare su Palladino con una decisione che l’ha messa davanti a tutte le concorrenti e in cima alle preferenze del diretto interessato. Diciamo quasi due mesi fa. Poi la stagione è andata avanti, ci sono stati altri ragionamenti e altri pensieri da entrambe le parti senza però che modificassero le intenzioni di qua e di là: appena passata la finale di Atene per la squadra viola e finita la stagione (Biraghi e compagni giocano oggi il recupero contro l’Atalanta, ma nulla conta se non a chiudere nel modo giusto evitando di fare brutte figure), ecco non a caso l’incontro tra Commisso e l’allenatore di Mugnano. Di fretta no, veloce nei tempi e nei modi sì, altrimenti ci sono sempre il telefono e le video-chiamate, e invece Palladino è stato di persona a Firenze per incontrare il presidente viola poche ore prima che questi sorvolasse di nuovo l’Oceano Atlantico. Non un aspetto secondario di tutta la vicenda, tutt’altro. La stima c’era e la stima è rimasta, il gradimento della società verso l’allenatore che in due stagioni al Monza si è comportato egregiamente raccogliendo punti e complimenti anche, viceversa (il gradimento) è fuori di dubbio per lo scatto che gli consentirebbe, insomma ci sono tutte le condizioni perché Fiorentina-Palladino a breve non sia più un’ipotesi. Ma tra tutte le scienze meno esatte, il calcio è la meno esatta: e per molti versi quella con l’indice di affidabilità più basso. Commisso e la società viola lo sanno per esserci passati nella vicenda che ha portato proprio Italiano in panchina quando avrebbe dovuto esserci (già ufficializzato) Rino Gattuso.


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