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Leggi il commento sulla risposta del centrocampista della Fiorentina dopo lo sviluppo del caso scommesse

Le&nbsp;parole scritte da Nicol&ograve; Fagioli sembrano uscire da un grande romanzo dell&rsquo;Ottocento: <a href="https://www.corrieredellosport.it/news/calcio/serie-a/2025/04/14-139984874/fagioli_chiede_rispetto_ho_sbagliato_ho_pagato_tutto_questo_non_giusto">sono parole pesanti, intinte nel dolore, ma fiere e dignitose</a>. A 24 anni, questo ragazzo si ritrova per i suoi errori in un lessico drammatico e sincero che fa a pugni con la leggerezza, la superf

Con la nuova inchiesta sulle scommesse sui siti legali online tornano d'attualità le parole del centrocampista nel documentario "Fragile" prodotto dallo Juventus Creator Lab su Amazon Prime. Leggi i dettagli

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<div id="mustFocus"><span class="kcode ktype-Media" data-k-id="139984178" data-k-inline_properties="[]" data-k-kid="sn:cds:139984178" data-k-thumb="https://cdn.corrieredellosport.it/images/2025/04/14/152001264-4273b15a-6612-4efa-b5ca-43667c907354.jpg" data-k-type="Media">[[ge:sn:cds:139984178]]</div>

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Fa un certo effetto risentire oggi le sue confessioni a cuore aperto nel documentario &ldquo;Fragile - la storia di Nicol&ograve; Fagioli&rdquo;, realizzato dallo Juventus Creator Lab su Amazon Prime e uscito lo scorso novembre. Come &egrave; iniziata la storia, le cifre giocate, il tunnel senza luce, le minacce e la richiesta d&rsquo;aiuto. Il centrocampista della Fiorentina, in prestito dalla Juve con obbligo di riscatto, aveva raccontato il suo calvario: &ldquo;Io ho iniziato a giocare qualche scommessa con gli amici quando avevo 16 anni - diceva Fagioli - era un modo diciamo stupido per passare il tempo, poi pian piano negli anni &egrave; sempre pi&ugrave; peggiorato. Diventava molto pi&ugrave; frequente, molti pi&ugrave; giorni. Magari ti alzavi al mattino con la voglia non di andare a fare una passeggiata con gli amici, ma di andare a fare una scommessa con gli amici. Quando ho iniziato a fare le puntate pi&ugrave; alte? Penso sia stato in Under 23, dove ho iniziato a giocare pi&ugrave; soldi del normale. In realt&agrave; all&rsquo;inizio io non giocavo per vincere soldi, all&rsquo;inizio non ne avevo bisogno, giocavo per l&rsquo;adrenalina che mi dava, questo era il problema principale&rdquo;.

<h2>Fagioli, il covid e l&#39;inizio del periodo buio</h2>

Le carte della nuova inchiesta sulle scommesse illegali online, che coinvolge 12 calciatori di Serie A, ha riportato il suo nome e la vicenda in primo piano. Fagioli ha scontato sette mesi di squalifica dopo il patteggiamento con la Procura Federale e <a href="https://www.corrieredellosport.it/news/calcio/serie-a/2025/04/14-139983974/il_legale_di_fagioli_scommesse_capitolo_chiuso_ha_gi_pagato">questo per lui &egrave; un capitolo chiuso, come ha sottolineato il suo legale</a>&nbsp;Armando Sibari: &ldquo;Quando giocavo alla Cremonese - ha raccontato nel documentario - avevo preso il Covid a gennaio, e mi era durato circa 25 giorni, un mese. Stavo tanto tempo in casa e in quel periodo l&igrave; avevo scommesso diverse volte ed era diventato sempre pi&ugrave; automatico farlo, ho incominciato a capire che potevo aver qualche problema. Sono andato al Sert per parlare con qualcuno che si occupasse di gioco d&rsquo;azzardo, per&ograve; poi non mi sembrava tanto utile e pensavo di non aver bisogno di persone specializzate per uscire da questa cosa&rdquo;. A un certo punto Nicol&ograve; ha capito che la situazione gli stava sfuggendo di mano, che non era pi&ugrave; un semplice passatempo: &ldquo;Ho iniziato a capire che potesse esserci qualcosa di pesante a Settembre del 2022, quando sono arrivato di nuovo alla Juve. Continuavo a sfuggire dai problemi, ma diventavano sempre pi&ugrave; grosse le somme e i problemi, per&ograve; non volevo ammetterlo a me stesso e dicevo, &#39;vabb&egrave; non succeder&agrave; niente&#39;. Sono andato avanti cos&igrave; 6-7 mesi. Cio&egrave;, ogni tanto vincevo, ma ripagavo quello che avevo perso prima. Nel momento pi&ugrave; brutto facevo anche 12-13 ore attaccato al telefono, e passavano come se fossero 2-3 ore, sembrava tutta una bolla con te stesso che non ti accorgevi di niente&rdquo;.

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<h2>I debiti da centinaia di migliaia di euro e le minacce</h2>

Si parla di cifre importanti, centinaia di migliaia di euro: le somme diventavano sempre pi&ugrave; grosse: &ldquo;Ci sono stati dei periodi che giocavo la notte, rimanevo sveglio, quando lo facevo nel pomeriggio stavo in stanza, dicevo che ero stanco, stavo da solo, non volevo distrazioni. La puntata pi&ugrave; grande che ho giocato 10mila euro, ma il problema era la frequenza. La somma totale di preciso non la so, per&ograve; si parla di centinaia di migliaia di euro, quindi l&igrave; ho capito che se andavo avanti si parlava di tutti i soldi che guadagnavo per pagare queste cose qua&quot;.&nbsp;Poi sono arrivate le minacce, pesanti:&ldquo;Mi avevano scritto &lsquo;ti spezziamo le gambe prima che vai a Siviglia, non giocherai quella partita l&igrave;&rsquo;, non potevo nemmeno dire chi mi minacciava, o sapere cosa dovevo farlo o con chi farlo&rdquo;. Fagioli ha raccontato anche di quel pianto a dirotto in panchina in Sassuolo-Juve, dopo un gol arrivato per un suo errore: &ldquo;In quel momento l&igrave; ero uscito di molti soldi e non sapevo come fare, in pi&ugrave; perdere per un mio errore era una cosa che mi aveva fatto male, e poi sono stato sostituito dopo due minuti e l&igrave; non ci ho visto pi&ugrave;, ho visto tutto nero e sono scoppiato a piangere&rdquo;.&nbsp;Alla fine, un consiglio per chi potrebbe trovarsi nella sua stessa situazione: &ldquo;A tutti vorrei dire che quando sei bambino vanno ascoltate le persone pi&ugrave; grandi. Io mi ricordo la scena di uno che mi disse &#39;Guarda che anche se ti fai una scommessa ogni tanto, poi pu&ograve; diventare una malattia&#39;. Io l&igrave; ci ridevo sopra, gli ho detto &#39;ma dai smettila, decido io quando voglio smettere&#39;, invece le persone vanno ascoltate e poi bisogna parlare subito con i propri genitori, questo &egrave; il consiglio che do&rdquo;.

<h2>Le parole di Gatti: &quot;Ci sono treni che non passano&quot;</h2>

Negli atti dell&rsquo;inchiesta compare anche Gatti, non indagato, considerato dall&rsquo;organizzazione un cliente non buono probabilmente per le somme esigue giocate. Secondo i pm dell&rsquo;inchiesta milanese il difensore della Juve, a quei tempi suo compagno di squadra, avrebbe aiutato Fagioli a rientrare del debito con dei prestiti di denaro. Nel documentario c&rsquo;&egrave; anche una piccola parte con le sue parole: &ldquo;La nostra carriera &egrave; breve - dice Gatti - ci sono treni che non passano sempre, lui non pu&ograve; giocarsi la possibilit&agrave; di far parte della Juventus per queste cose qui&rdquo;.

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Fagioli e quella confessione a cuore aperto nel suo documentario: il periodo buio, le minacce e il consiglio di Gatti

Il centrocampista della Fiorentina ha scritto un lungo post sui social dopo che la nuova inchiesta sulle scommesse sui siti illegali ha riportato il suo nome in primo piano: "Vedere tutto questo accanimento mediatico mi sta facendo rivivere quei fantasmi"

Nicol&ograve; Fagioli ha scritto un lungo post su Instagram dopo che la nuova indagine sulle scommesse illegali online lo ha fatto ripiombare in un incubo da cui era uscito, riportando anche il suo nome in primo piano.

<h2>Il post di Fagioli</h2>

&quot;Ho pagato il mio debito con la giustizia. Con una condanna e una sacrosanta squalifica, con umiliazioni continue e giustificate, con la vergogna provata e con il rischio di non rialzarmi pi&ugrave;. Ho raccontato della mia patologia, seria, nelle scuole, ai miei familiari, agli amici e alla stampa. Quella stessa stampa che affronta spesso le problematiche gravi della mia malattia e come affrontarle, ma che oggi mi rimette alla gogna. Ancora una volta. Ho sopportato il peso di aver commesso qualcosa di brutto. Di aver deluso tutte le persone che credevano in me. Ormai non &egrave; certo una novit&agrave;: senza alcun vittimismo, ho passato un periodo buio, ho sofferto di una brutta patologia e questa non &egrave; assolutamente una giustificazione. Ma vedere ora tutto questo accanimento mediatico mi sta facendo rivivere quei fantasmi. No, stavolta tutto questo non &egrave; giusto. Ho sbagliato, ho pagato, senza aver fatto male a nessuno se non a me stesso e alle persone accanto a me. E come ogni persona che sbaglia e paga, ho tutto il diritto di rialzarmi. Tutti, anche chi scrive oggi, possono cadere e commettere errori. L&rsquo;importante &egrave; saperlo riconoscere e credo che la forza di un uomo stia nel sapersi rialzare. Avevo 19 anni all&rsquo;epoca dei fatti e la ludopatia aveva preso il sopravvento su di me. Me ne sono pentito, ma la vita mi ha dato una seconda opportunit&agrave; e la vorrei cogliere, avendo gi&agrave; scontato tutto ci&ograve; che dovevo scontare. Chiedo rispetto adesso, dopo aver affrontato un processo, preso una giusta condanna. Chiedo scusa a tutti i colleghi, a tutti gli amici che, a causa dei miei errori si trovano, loro malgrado coinvolti o nominati - anche se solamente in una riga di giornale - in questa situazione solo per avermi aiutato. E ringrazio la Fiorentina, la Juventus, gli amici e la mia famiglia, che non hanno mai smesso di supportarmi e aiutarmi in un momento diffcile. Anche se li ho sicuramente delusi. Non ritorner&ograve; pi&ugrave; sull&rsquo;argomento, adesso devo solo pensare a dare il massimo sul campo. Nicol&ograve; Fagioli&quot;

Fagioli chiede rispetto: "Ho sbagliato, ho pagato. Tutto questo non è giusto"

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