Caso plusvalenze, inizia il processo: le carte sul Genoa e Rovella

Secondo l'accusa il club rossoblù avrebbe registrato plusvalenze fittizie per 12 milioni con la cessione del centrocampista alla Juventus
Caso plusvalenze, inizia il processo: le carte sul Genoa e Rovella© 2022 Getty Images
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GENOVA - Inizierà domani, alle ore 10, il processo sportivo sulle plusvalenze nel calcio. Il Tribunale federale nazionale della Figc, presieduto da Carlo Sica, si esprimerà sugli undici club e 61 dirigenti accusati di presunti illeciti amministrativi. Coinvolte anche società di Serie A tra cui Juventus, Napoli, Sampdoria, Empoli e Genoa. Le restanti sono Pro Vercelli, Parma, Pisa, Empoli, Chievo Verona, Novara e Pescara. Ai sensi dell'articolo 31 comma 1 del codice di giustizia sportiva, le società sono state deferite dalla procura federale a titolo di responsabilità propria "per avere contabilizzato nelle relazioni finanziarie plusvalenze e diritti alle prestazioni dei calciatori per valori eccedenti quelli consentiti dai principi contabili in misura tale da incidere significativamente, per alcune delle predette società, sui requisiti federali per il rilascio della licenza nazionale, violando in tal modo anche l'articolo 31 comma 2 del codice di giustizia sportiva".

Genoa accusato di plusvalenze fittizie per Rovella

Secondo l'accusa, il Genoa avrebbe riportato plusvalenze fittizie per 12 milioni con la cessione di Rovella alla Juventus, oltre ad un incremento fittizio delle immobilizzazioni immateriali per 15 milioni di euro con gli acquisti di Portanova e Petrelli sempre dal club bianconero. Sul fascicolo della Procura FIGC dedicato alclub rossoblù si apprende: "Le operazioni coinvolgono le medesime due società ed i cui prezzi di compravendita si equivalgono o quasi, generando così crediti e debiti di pari importo che si estinguono per compensazione senza generare né incassi né pagamenti, quindi prive o pressoché prive di movimentazione finanziaria. Tali scambi incrociati generano così effetti patrimoniali (acquisti di diritti) ed economici (vendite di diritti) ma senza impegnare le società dal punto di vista finanziario. [...] Pur considerata la peculiarità del “mercato calcistico”, le compravendite oggetto dell’indagine presentano aspetti “anomali” che rendono verosimile che la trattativa condotta sia stata influenzata da ragioni che esulano dall’ambito tecnico/sportivo per sconfinare nelle 'politiche di bilancio'. Le operazioni di mercato sono così diventate uno strumento utilizzato dalle società per contabilizzare ricavi superiori a quelli realmente realizzati nonché per iscrivere nell’attivo patrimoniale valori delle immobilizzazioni immateriali superiori al reale, con conseguente effetto migliorativo sul Patrimonio Netto”. 


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