Inter, Mancini: «Lotta Champions con Roma e Fiorentina. Totti? Mi dispiace»

Il tecnico nerazzurro: «Francesco è una bandiera ma capisco Spalletti»
Mancini e Vialli nella Hall of Fame. A Firenze c'è anche Ronaldo
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FIRENZE - "Il campionato è ancora lungo", ma "credo che la lotta Champions in questo momento sia fra Fiorentina, Roma e Inter, poi bisognerà vedere". Roberto Mancini, allenatore nerazzurro, identifica così le rivali per la il terzo posto che vale i preliminari di Champions League. "È stato importante vincere domenica, e rimanere comunque attaccati al gruppo delle squadre della Champions", ha aggiunto parlando a margine della cerimonia di ingresso nella Hall of Fame del calcio italiano. La vittoria contro la Sampdoria, secondo Mancini, consente all'Inter di poter ripartire con maggiore serenità per il finale di stagione: "Noi dobbiamo ritrovare un po' di tranquillità - ha spiegato - quella che magari non abbiamo avuto neanche domenica nei primi 15 minuti, quando le cose poi non vanno benissimo non sei tranquillo". In attesa dei gol di Eder: "È entrato in squadra in un momento di difficoltà - ha detto - ha giocato, ha sempre dato il massimo, è un giocatore che sa giocare a calcio benissimo. Spero che segni al più presto perché se lo merita".

CASO TOTTI - "Credo che la cosa si possa ricomporre tranquillamente: Francesco è una bandiera della Roma, e Spalletti è l'allenatore della Roma". Lo ha detto Roberto Mancini, allenatore dell'Inter, interpellato dai giornalisti sul caso Totti. "Sinceramente non ho seguito molto - ha spiegato - ho solo sentito così. Mi dispiace per un personaggio come Francesco che ha dato tutta la sua vita alla Roma e si trova in una situazione difficile, e capisco allo stesso tempo l'allenatore".

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HALL OF FAME - "Spero che il calcio italiano in futuro possa tornare a essere come a metà anni '80, quando giocavano qui i più grandi calciatori al mondo". Lo ha detto Roberto Mancini, allenatore dell'Inter, nel corso della cerimonia di ingresso nella Hall of Fame del calcio italiano a Firenze. "Mi sarebbe piaciuto entrare come calciatore, sono stato sfortunato perché è arrivato prima Luca", ha scherzato Mancini, entrato nella categoria degli allenatori, riferendosi al contemporaneo ingresso nella categoria dei giocatori di Gianluca Vialli, suo partner d'attacco ai tempi della Sampdoria. Mancini è stato premiato da Gianni Rivera, il quale ha ammesso che avrebbe apprezzato avere un allenatore come lui: "Gli allenatori in grado di far vedere come si fa non sono tanti - ha detto - sono tutti bravi, ma i piedi di Mancini sono quelli giusti". "Ricevere questo premio è un onore, mi fa piacere poi riceverlo da allenatore di una grande squadra come l'Inter". Così Roberto Mancini che oggi in Palazzo Vecchio è entrato a fare parte della Hall of Fame del calcio italiano nella categoria allenatori. "Fare il giocatore è più divertente, allenare è più difficile però stare nel calcio è qualcosa di appassionante - ha proseguito il tecnico nerazzurro che in questa stagione festeggia i 15 anni di carriera in panchina. Spero di continuare a lungo e mi auguro che il calcio italiano torni ad essere quello in cui militavano tanti campioni, bisogna fare qualcosa per riuscirci". Mancini, premiato da Gianni Rivera (con tanto di foto finale insieme all'ex campione del Milan e a Vialli, premiato oggi pure lui) ha portato come cimelio da donare al Museo del calcio di Coverciano l'attuale maglia di allenamento dell'Inter. "Vialli mi ha preso in giro, ma mica potevo portare un fischietto", ha sorriso il tecnico nerazzurro che ha vinto titoli e coppe con Fiorentina, Inter, City e Galatasaray.


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