ROMA - Caro Moratti,
ho letto le sue dichiarazioni odierne, dettate dal buon senso, dalla saggezza e dalla passione per la sua squadra. Lei ha affermato: «La cosa più normale da fare è stare vicino a tecnico e squadra». Giusto. Per questo, mi permetto un'esortazione: faccia un’altra cosa molto interista. Torni alla guida dell’Inter. Studi i tempi e i modi con Thohir, che, peraltro, avrebbe tutto l’interesse a fare bene il proprietario e non il presidente che non c’è. Lei lo sa meglio di tutti noi messi insieme: non basta una trasvolata intercontinentale e mensile o pentasettimanale per svolgere al meglio un mestiere che non s’inventa in videoconferenza o chattando dall’altro capo del mondo.
Caro Moratti, torni alla guida dell’Inter il prima possibile. Questa crisi, così pesante, così dirompente, nasce anche dall’assenza di una guida forte e appassionata qual è stata la sua, prima che cedesse il passo. E, sia detto con il massimo rispetto di Thohir, ma, senza Moratti al comando, abbiamo visto quanto l’Inter non sia stata più la stessa. E anche se a Zanetti venissero attribuiti compiti più ampi, la situazione non cambierebbe né subito né radicalmente. Mai come ora l’Inter ha bisogno di Moratti e, molto probabilmente, anche Moratti ha bisogno dell’Inter. Non solo perché ne è diventato l’azionista di minoranza dopo averla portata nella storia. Ma perché, per un Moratti, che vita è senza Inter?
MORATTI: «MANCINI SIA PIÙ SERENO»