Conte ha trasformato l'Inter: ecco il suo segreto

Ha trasformato i nerazzurri facendoli tornare subito vincenti, ha saputo tirare fuori il massimo dalla rosa valorizzando le scelte di mercato della società e ottenendo il massimo rendimento da tutti
Conte ha trasformato l'Inter: ecco il suo segreto© Getty Images
Andrea Ramazzotti
4 min

Il fattore Conte ha stravolto l’Inter facendola tornare a essere la squadra vincente dell’anno del triplete e delle stagioni con Mancini in panchina. Antonio come Mou e il Mancio. Anzi, sotto il profilo delle vittorie nelle prime 14 giornate, il tecnico di Lecce ha già fatto meglio visto che nella storia nerazzurra nessuno, neppure Olivieri nel 1950- 51, era mai arrivato a quota 12. Conte, dunque, è da record, ma lui a certi numeri è abituato perché li ha sempre ottenuti in carriera. Quando c’è da ricostruire, anche in presenza di macerie fumanti, è l’uomo giusto. Non ha bisogno di troppo tempo. Non ama nascondersi dietro frasi fatte tipo «c’è un progetto triennale e siamo solo alla prima stagione». Per Antonio il futuro è adesso e «chi ha tempo, non aspetti tempi». Con lui si vince subito. Se sono accorte la Juventus e il Chelsea. Ora se lo gode l’Inter.

Conte, numeri da top

Nel vocabolario dell'allenatore pugliese le parole “adattamento” e “crescita graduale” non esistono. Prendete la sua prima stagione alla Juve, reduce dal settimo posto nel 2010- 11: con lui in panchina 84 punti nelle 38 giornate del torneo 2011-12 (media 2,21 a incontro), Milan sorpassato in primavera e scudetto in bacheca. E pensare che Marotta e Paratici quell’anno non gli avevano regalato un mercato a 5 stelle: avevano preso lo svincolato Pirlo, che per qualcuno era “finito”, avevano acquistato Vidal che però non era ancora Vidal oltre a Lichtsteiner, Giaccherini, Padoin, Borriello e Vucinic. Buoni giocatori, ma non top player. Al Chelsea, nel 2016- 17, la storia si è ripetuta: i Blues erano reduci da un decimo posto e nelle 38 giornate della Premier Antonio ha messo insieme 93 punti per una media di 2,44 a incontro. D’accordo, Abramovich era stato più generoso rispetto ad Andrea Agnelli (investiti quasi 140 milioni per David Luiz, Alonso, Kanté e Batshuayi), ma una buona parte del merito anche in questo caso va data ad Antonio, capace di rivitalizzare un ambiente depresso e di conquistare i giocatori. All’Inter finora ha ottenuto 37 punti in 14 giornate, con una media di 2,64 punti a match. Complicato pensare di andare avanti con questo passo fino alla fine, ma a inizio dicembre, a differenza del passato, lo scudetto non è già… assegnato alla Juventus. E questa è una prima grande vittoria. 

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