MILANO - Due vittorie nelle ultime 13 partite giocate in Champions League, 3 successi nelle prime 9 gare ufficiali della stagione 2020-21, addirittura 1 solo nelle ultime 7 sfide. Numeri impietosi per l'Inter che si ritrova a -5 dalla capolista Milan dopo le prime 6 giornate di Serie A e ultima nel proprio girone di Champions dopo 3 turni. Adesso i nerazzurri devono trovare un modo per uscire da questa situazione, per riportare la barca in linea di galleggiamento ed evitare che affondi. Conte anche ieri sera a Sky e poi in conferenza stampa si è detto molto ottimista ("La mentalità con cui stiamo affrontando tute le gare mi lascia soddisfatto, vedo una crescita esponenziale sotto tutti i punti di vista"): lui è convinto che basti poco per "accendere" la scintilla e ritrovare la squadra che nel finale del 2019-20 si era preso il secondo posto in campionato ed era arrivata fino alla finale di Europa League. Se però domenica non riuscirà a battere l'Atalanta a Bergamo (impresa tutt'altro che facile a dispetto del 5-0 incassato da Gasperini contro il Liverpool), il distacco dalla vetta della A potrebbe salire a 8 lunghezze: sarebbe un vero e proprio Everest anche in un torneo che si preannuncia più equilibrato rispetto alle passate annate.
Inter, quante spine per Conte
Per Conte le attenuanti non mancano: è vero che la rosa rispetto alla scorsa stagione è stata rinforzata con gli innesti di due giocatori importanti come Hakimi e Vidal (più due buoni rincalzi come Kolarov e Pinamonti), ma l'ex ct ha comunque dovuto fronteggiare situazioni assai complicate. Le poche vacanze che i suoi giocatori hanno potuto fare complice la finale di Europa League disputata il 21 agosto pesano tantissimo. Poi l'esplosione del Covid alla Pinetina, con 6 nerazzurri contagiati. Il resto lo hanno fatto le gare che si susseguono ogni 3 giorni e i 14-15 elementi che hanno risposto alle convocazioni delle rispettive nazionali. Tempo per allenarsi tutti insieme non ce n'è stato e così si spiegano gli errori nella fase difensiva: i troppi gol subiti sono un problema esattamente come le troppe reti sbagliate. E quando c'è anche la stanchezza che annebbia le idee e appesantisce i muscoli, trovare un rimedio per uscire dalle difficoltà non diventa facile. La società comunque è fermamente al fianco dell'allenatore: nessuno pensa minimamente di mettere in dubbio Conte e il suo operato. Da Zhang a Marotta tutti hanno piena fiducia in lui e la ferma convinzione che si tratti solo di un momento passeggero. Sperano finisca domenica a Bergamo, altrimenti la sosta diventerà ancora più lunga di quello che è.