Milan-Inter, Conte: «Lukaku a Sanremo? C'è da cantare a San Siro»

Il tecnico nerazzurro ha parlato in conferenza alla vigilia del derby sottolineando la forza della squadra di Pioli e ricordando Bellugi, scomparso oggi
Milan-Inter, Conte: «Lukaku a Sanremo? C'è da cantare a San Siro»© ANSA
Andrea Ramazzotti
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MILANO - Antonio Conte è pronto per il derby. Il tecnico dell'Inter ha parlato alla vigilia della stracittadina di domani e, nonostante il primo posto in classifica, ha messo in guardia la sua squadra dalla voglia di rivincita del Milan, sconfitto a La Spezia e reduce dal 2-2 contro la Stella Rossa di giovedì. "Purtroppo mentre eravamo in campo c'è arrivata la triste notizia della scomparsa di Mauro Bellugi. Ci dispiace tanto e ci uniamo al dolore della famiglia" ha iniziato il tecnico prima di rispondere alle domande dei giornalisti.

E' il derby più importante degli ultimi anni, che vale la testa della classifica. Che gara si aspetta?
E' un derby diverso rispetto a quelli degli anni passati. Riguarda l'alta classifica e si affrontano due squadre quasi appaiate in vetta. E' una soddisfazione per Milano avere questo tipo di partite. Il derby lo devi vincere per un discorso di campanilismo, ma anche per la classifica.



Questo sorpasso dell'ultimo week end in termini di serenità che vantaggio vi ha dato?
Bisogna sempre lavorare con il giusto entusiasmo, la giusta forza e la giusta determinazione. Quando hai una classifica che ti sorride, devi avere ancora più entusiasmo, più voglia e più forza di far bene.

Qual è il messaggio più importante che ha trasmesso all'Inter?
Il messaggio che do quotidianamente ovvero di fare del nostro meglio, di lavorare cercando il miglioramento e l'eccellenza. Sotto questo aspetto non è cambiato niente. Noi stiamo lavorando per costruire qualcosa di importante e ora sfideremo una squadra forte che sta meritando la sua classifica.

Vista la posta in palio prevede un derby nervoso anche alla luce di quello che è successo in Coppa Italia?
Assolutamente no. Sarà una partita tra due squadre che cercheranno di superarsi. E' stato designato un ottimo arbitro e non dimentichiamoci che è sport, calcio. Perché dovrebbe esserci nervosismo?

Da un punto di vista tattico giocare contro Ibrahimovic non sarà facile. Ha previsto qualche mossa?
Gli avversari si marcano lavorando da squadra. Ibrahimovic è un giocatore forte, che sta dando tanto al Milan. Ci ha fatto gol nelle partite precedenti, ma non è detto che lo faccia anche stavolta. Che segni o non segni, a noi interessa vincere il derby.


In questa settimana il Milan ha giocato giovedì in trasferta in Europa League, mentre voi avete riposato. Questo per voi può essere un vantaggio da qui alla fine della stagione. Peserà in ottica scudetto?
Noi finora abbiamo giocato ogni tre giorni e abbiamo fatto una semifinale di Coppa Italia molto dispendiosa con la Juventus. Sulla carta si può parlare di vantaggi e svantaggi, ma poi in campo la cosa fondamentale è continuare a fare quello che stiamo facendo. Lavoreremo ancora di più da qui alla fine per farci trovare sempre pronti.

Eriksen può essere l'uomo derby? In cosa è cambiato rispetto a un mese fa quando era ai margini del progretto?
Eriksen è uno dei dubbi che mi porto dietro. E' inevitabile che abbia visto in lui dei miglioramenti e che, avendo del tempo, stiamo cercando di lavorare come fatto nel periodo natalizio per inserirlo sempre meglio. Lo faremo ancora. Ha fatto buoni progressi, ci è venuto incontro e questo è buono per l'Inter, per lui, per i tifosi, per tutti.


Il derby può essere l'occasione, la prima vera, per andare in fuga?
Mancano 16 partite compresa quella di domani e non dimentico chi diceva nelle ultime due giornate che saremmo potuti arrivare al derby con un divario ampio. Il campionato è difficile da pronosticare: in Serie A ogni partita la devi giocare. Dopo il Milan avremo il Genoa in forma e il Parma che lotta per la salvezza e ha una rosa importante. Dovremo andare step by step anche se ogni vittoria dà fiducia, morale e consapevolezza. E' questa la cosa più importante al di là di mettere qualche punto in più o in meno in classifica.

Il derby è la partita dei tifosi. Vuoi dare un messaggio a quelli che domani vi aspetteranno allo stadio?
Noi daremo il massimo per la storia del club e per questi colori. Li vogliamo far sentire orgogliosi per il nostro impegno e la nostra determinazione.

Skriniar è di nuovo un punto di riferimento per la squadra. Come è tornato titolare al 100% dopo che sembrava a un passo dall'addio?
Se andiamo a ritroso, in tanti dovevano lasciare l'Inter e invece sono ancora qua. Io con loro sono sempre stato chiaro. Milan sta facendo bene, come tutto il reparto arretrato, e credo che i nostri sei difensori hanno trovato un ottimo affiatamento. Tutti hanno risposto in modo importante perché si sentono importanti. Nessuno può mollare se vuole giocare perché c'è una competizione leale e onesta. Le fortuna dell'Inter passano attraverso il miglioramento dei singoli perché questo aumenta la competitività.

Contro la Lazio avete lasciato l'iniziativa agli avversari e avete vinto. E' un segno di maturità rispetto al passato?
Siamo stati cinici, ma in 3-4 occasioni abbiamo sbagliato l'ultimo passaggio e quindi la possibilità di segnare di più. Contro la Lazio siamo stati comunque molto bravi perché loro venivano da 6 vittorie di fila e averla battuta ci ha dato autostima e forza. Sappiamo le difficoltà che ci può creare il Milan e dovremo affrontare il derby nel giusto modo.

In un momento così della stagione, se la sentirebbe di mandare Lukaku a Sanremo?
C'è da cantare prima di tutto domani a San Siro.


 


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