Inter, squadra verso il no ai tagli. Conte riflette sul futuro

C’è stato il primo confronto nel club nerazzurro: l’obiettivo è quello di alleggerire la crisi entro il 30 giugno
Inter, squadra verso il no ai tagli. Conte riflette sul futuro© Inter via Getty Images
Andrea Ramazzotti
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MILANO - Un discorso di una decina di minuti, dopo che la squadra aveva già sostenuto l'allenamento e pranzato, per chiedere ciò che i giocatori ormai sapevano da venerdì ovvero il taglio di due mensilità. Il presidente Steven Zhang ieri in tarda mattinata è salito alla Pinetina e ha riunito i calciatori, lo staff tecnico e medico nella sala delle riunioni. Avrebbe preferito non dover esprimere certi concetti, più o meno gli stessi che aveva illustrato giovedì a una trentina di dipendenti nella sede di viale della Liberazione, ma ha spiegato che il club, dopo tanti investimenti, versa in una situazione di difficoltà come altre società in Europa. Perché il contesto economico che già non era favorevole a inizio 2020, è stato aggravato dallo scoppio della pandemia. Non ha nascosto che l'industria del calcio è in forte crisi e così, sottolineando che altri presidenti lo hanno già fatto con i loro tesserati (l'Inter no), ha proposto un sacrificio ovvero la rinuncia a due mensilità. Circa il 16,5% dell'ingaggio totale. I toni non erano quelli di un diktat anche perché la società non ha armi per imporre la decurtazione. Zhang ha parlato con educazione, ma il suo "appello" non farà breccia nello spogliatoio che crede di aver già dato una mano rinviando le mensilità di novembre e dicembre, attese insieme a marzo entro il 31 maggio. Pena una penalizzazione in classifica che, è bene dirlo subito, non ci sarà perché le scadenze, in qualche modo, saranno onorate. Tagli o non tagli. Entro fine giugno (ma la decisione della data spetta al CF di lunedì) invece andranno saldati aprile e maggio.

Conte, doppia assenza

Insieme a Zhang c'erano gli ad Marotta e Antonello, il ds Ausilio, il suo vice Baccin e l'avvocato Capellini, ma l'unico a parlare è stato il numero uno. Non era presente il tecnico Conte che era pienamente al corrente di quello che sarebbe accaduto. Defezione polemica? Possibile. Resta il fatto che non c'era neppure in passato, quando il club aveva chiesto e ottenuto di posticipare novembre e dicembre. Oggi intanto il tecnico non terrà la classica conferenza stampa della vigilia: era stata annunciata, ma poi annullata perché, visto il tema centrale degli stipendi e della programmazione del 2021-22, si sarebbe finito per non parlare del match contro la Roma. E chiaramente l'allenatore di Lecce prima vuole avere il faccia a faccia con Zhang. Ci sarà la prossima settimana, dopo la Juventus, o più probabilmente dopo la sfida contro l'Udinese, quando magari sarà fi rmato il prestito da 250-270 milioni al club e i piani saranno più chiari? La permanenza a Milano di Antonio, a dispetto di un altro anno di contratto, non è affatto certa.

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