Inter, l'impero Zhang vacilla: futuro nebuloso

Secondo alcune indiscrezioni il patrimonio del giovane presidente nerazzurro potrebbe essere oggetto di azioni legali
Inter, l'impero Zhang vacilla: futuro nebuloso© ANSA
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L’ eco delle dispute legali che scuotono i resti dell’impero-Zhang arriva anche in Italia: Il Sole ipotizza che anche il patrimonio italiano di Zhang (cioè l’Inter) sia nel mirino dei creditori. La notizia non è nuova, perché già il 27 agosto con pubblica comunicazione Suning Appliances aveva chiesto ai creditori di rinviare il rimborso delle obbligazioni in scadenza a settembre (600 milioni di dollari) emessi dal veicolo Granda Century, basato alle isole Cayman. Un 50% di Suning Appliances appartiene a Zhang Jindong (padre di Steven), l’altrro a Bu Yan (che ne è anche il CEO) ma Zhang controlla in effetti la società, holding di partecipazioni con una serie di attività collegate al business principale di Suning da cui è difficilmente scindibile.

Cos’è accaduto? Nell’ambito di un salvataggio favorito dal governo cinese, Suning Appliances ha ceduto il 12 luglio la sua quota del 16.96% di Suning.com uscendone del tutto. Questo evento consente ai creditori di essere rimborsati, come alcune banche hanno subito reclamato con due prestiti in dollari per complessivi 250 milioni concessi alla società Great Matrix e garantiti da Suning Appliances (cioè da Zhang). Nell’avviso pubblico inviato ai creditori, quest’ultima afferma di non poter rimborsare i prestiti con risorse proprie dichiarandosi sostanzialmente insolvente. Chiede perciò di postergare il rimborso dei bond offrendo ai creditori un compenso simbolico dell’1%, quindi la proposta è destinata a rimanere lettera morta occorrendo il 90% dei consensi per essere accolta. I bond sono oggi scambiati al 30% di valore nominale, cioè livelli da default conclamato.

Iniziamo col dire che esistono oggi due Suning: quella operativa quotata in borsa (ormai fuori dal controllo di Zhang) e l’insieme di partecipazioni, oggi in debito d’ossigeno, tra cui le disastrate quote del colosso immobiliare Evergrande oggi in dissesto.

Alcuni creditori guidati da China Construction Bank, ritenendo discriminati i bond internazionali di Suning Appliances rispetto ai creditori domestici, già il 2 agosto si erano rivolti al tribunale di Hong Kong. Quindi prima della mossa di Suning Appliances, che appare quasi disperata. Jason Kang, dello studio legale internazionale Kobre & Kim specializzato anche in ricerche e investigazioni internazionali, è oggi alla ricerca di asset internazionali riconducibili a Zhang per tentare sequestri conservativi e altre azioni che ristorino i creditori. La situazione è chiaramente drammatica per l’impero Zhang, in via di sgretolamento, ma la domanda che tutti si fanno è se le quote dell’Inter finiranno nel mirino dei creditori e saranno oggetto di sequestro.

Il finanziamento che Zhang ha ottenuto da Oaktree, garantito dal pegno sulle azioni dell’Inter, dovrebbe scongiurare questa ipotesi: se il pegno è stato registrato, il fondo americano ha prelazione su qualsiasi pretesa di terzi. Non dovrebbero esistere dubbi in proposito, essendo impensabile che un investitore così sofisticato non abbia tutelato la sua posizione. Tanto più che l’Inter ha cooptato due nuovi amministratori nel CdA e modificato lo statuto, introducendo clausole che rendono meglio azionabile il pegno. La catena di controllo in Lussemburgo è stata modificata in modo piuttosto barocco, addirittura con due nuove scatole societarie (Grand Tower e Grand Sunshine) sopra la holding Great Horizon che controlla il 68% dell’Inter. Dalle visure risulta anche che le società lussemburghesi hanno sostituito un amministratore proprio l’11 agosto, qualche giorno dopo l’avvio della disputa legale a Hong Kong.

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