Lukaku e Lautaro, il gesto speciale nello spogliatoio prima dell’allenamento con l’Inter

Incontro speciale negli spogliatoi con abbraccio e lavoro condiviso in palestra. Sul campo Big Rom segna su azione e su rigore: la coppia più esplosiva è tornata
Lukaku e Lautaro, il gesto speciale nello spogliatoio prima dell’allenamento con l’Inter© Inter via Getty Images
Pietro Guadagno
4 min

Un rigore dei suoi. Ovviamente realizzato, a confermare la statistica che, da interista, dal dischetto lo vede infallibile. Così si è conclusa la (prima) giornata di lavoro di Lukaku alla Pinetina. Una giornata, per ovvi motivi, speciale, visto che dal centro sportivo nerazzurro mancava da 11 mesi. Il suo addio, l’estate scorsa, aveva lasciato molti sconcertati. Non se l’aspettavano, perché sembrava che Big Rom avesse “sposato” l’Inter. Beh, in fin dei conti, quella con il Chelsea si è rivelata una semplice scappatella: perdonata, alla luce di come il totem belga è stato riaccolto.

Lukaku, la calorosa accoglienza dei tifosi

Dopo l’accoglienza dei tifosi ricevuta il giorno delle visite mediche e della firma sul contratto, ieri Lukaku ne ha avuta un’altra. L’avanguardia dei sostenitori nerazzurri, infatti, ieri mattina ha raggiunto Appiano Gentile ancora prima delle 8 del mattino. E un’ora dopo ha potuto vedere la vettura bianca dell’attaccante che faceva il suo ingresso nel centro sportivo. Per Big Rom è stato come ritrovare le vecchie abitudini. Ha parcheggiato nel solito parcheggio, è sceso dall’auto ed è cominciata la sfilata degli incontri. Pantaloncini neri, maglietta bianca e zaino in spalla, Lukaku ha salutato e abbracciato tutti con un sorriso grande così. Perché tornare era quello che voleva e perché ieri è stato come coronare il suo sogno per la seconda volta. E il suo sorriso è stato ricambiato da tutti, dai magazzinieri, dai camerieri, da tutti coloro che lavorano alla Pinetina.

Il gesto di Lukaku e Lautaro negli spogliatoi dell'Inter prima dell'allenamento

Già ma l’incontro speciale è stato quello con Lautaro, non solo il suo partner, ma anche suo “fratello” in attacco. Anche per il “Toro” era il primo giorno dopo le vacanze. Sono arrivati a pochi minuti di distanza e poi si sono ritrovati negli spogliatoi: un abbraccio forte, intenso, sentito. E poi, assieme a Correa (l’altro “rientrante”), e Lazaro (look completamente rasato) è stato il momento dei test atletici. Dai quali è emerso che in vacanza in Sardegna il bomber belga ha lavorato bene. Chiaramente non è ancora in forma campionato, ma lo sarà presto. La prima seduta di giornata è proseguita in palestra. Sotto gli occhi del riatletizzatore Andre Belli, Big Rom e il “Toro” hanno cominciato a “pompare” sui macchinari, scambiando sempre due parole, manifestando tutto il piacere di ricominciare a condividere il lavoro quotidiano. Il “Tucu”, in certi momenti, è stato una sorta di terzo incomodo.

Per l’occasione, in mattinata, alla Pinetina c’era pure la dirigenza al completo. Del resto è anche merito di Marotta, Ausilio e Baccin se è stato realizzato questo clamoroso ritorno. Gli ultimi arrivati si sono uniti al resto del gruppo per il pranzo, trascorso in un clima di grande convivialità. Poi qualche ora di riposo nelle rispettive camere e, attorno alle 18, il secondo allenamento, stavolta con la truppa al completo. Inzaghi, probabilmente, non lo ammetterà mai, ma se li mangiava con gli occhi quei due, Lukaku e Lautaro, che ora guideranno il suo attacco. E quegli stessi occhi hanno cominciato a brillare quando il totem belga ha segnato un gol dei suoi, liberandosi dentro l’area di rigore e scaricando il sinistro in porta. Il rigore, già menzionato, ha concluso la seduta. Si ricomincerà oggi. Ma Big Rom ha comunque voluto gustarsi fi no all’ultimo questa giornata ed è stato tra gli ultimi a lasciare il centro sportivo. Erano quasi le 21, quasi 12 ore dopo il suo arrivo. E se al mattino era sfrecciato senza fermarsi, all’uscita si è fermato per salutare chi ancora lo stava aspettando con pazienza e fiducia: foto, autografi e sorrisi per tutti. Come se non fosse mai mancato. E se, ovviamente assieme a Lautaro, fosse già in campo martedì a Lugano?


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