I tre fronti dell’Inter: tutta la verità in un mese

Nove partite in 30 giorni: rush in campionato, Champions e Coppa Italia: aprile è decisivo, Inzaghi non vuole scherzi
I tre fronti dell’Inter: tutta la verità in un mese© Inter via Getty Images
Adriano Ancona
3 min

MILANO - Un mese stracolmo di partite e prove-verità, intensivo quanto basta per dare un tono a questa Inter. Inzaghi è in corsa su tre fronti e bisognava tornare ai tempi dell'immediato post-Triplete per mescolare ambizioni in questo modo frenetico. Riepilogando: l'Inter è attesa da nove partite in trenta giorni, il calcolo si fa in fretta e porterà a giocare sempre tra il week-end e almeno un giorno infrasettimanale alla settimana. Ritmo serrato, fatica al seguito ma anche la necessità per Inzaghi di avere un gruppo tirato a lucido. Un’Inter che possa lasciare al proprio allenatore i dovuti margini di un turn-over, insomma: la corsa al quarto posto in campionato va aggiunta alla golosa occasione di Champions - con tanto di tabellone “italiano” - e a una semifinale di Coppa Italia che mette sul piatto anche la rivincita sulla Juve. Il 2011 apparecchiava per l’Inter uno scenario simile: fatto di un duello-scudetto, quella volta, più un quarto di Champions e una Coppa Italia poi vinta.

Ben corazzata

Ce n'è abbastanza per inserire materiale a una stagione un po’ contraddittoria. Senza, possibilmente, disperdere troppe energie. Cominciando da sabato pomeriggio, con la visita della Fiorentina a San Siro. Si tratta dell'ultima squadra in grado di segnare tre gol all'Inter in campionato. Storia di una notte schizofrenica in cui il gruppo di Inzaghi dava fondo alle proprie risorse. Ecco, è da quello che occorre idealmente ripartire. Una linea-guida precisa per un'Inter ben corazzata e produttiva. Non certo quella che tra Empoli, Sampdoria, Bologna, Spezia e Juve produce un solo gol su rigore. Ma armata di tutto punto, anche per correggere in corsa la stesura di una stagione nata non benissimo.

Tour de force

La resa al Napoli in campionato è diventata, col tempo, un’affannosa rincorsa a un piazzamento Champions. Vitale, per forza di cose, e non più scontato. L’Inter ha tolto continuità dal proprio percorso, lanciato qualche segnale di resa ma al tempo stesso portato a casa un trofeo come la Supercoppa in gennaio. Ed è sensibile agli impegni ravvicinati: questo campanello d’allarme, arrivato all’orecchio di Inzaghi, non può rimanere inascoltato. Per esempio, l’Inter di recente ha lasciato per strada dei punti a cavallo della Champions: dopo la sfida di andata col Porto, lo scivolone a Bologna; diventato doppio quando lo Spezia ha imposto un nuovo stop a Inzaghi, che stava preparando il ritorno in Portogallo. Dopo il dispendio di energie nel secondo round degli ottavi, la nuova sconfitta contro la Juve. Senza contare che l’Inter veniva bloccata a San Siro dall’Empoli cinque giorni dopo aver trionfato in Supercoppa a Riyad. Un’altalena da non riproporre in aprile.

Condizione

Per una gestione capillare, servirà quindi un’Inter a pieno regime. Già questo pomeriggio, con la ripresa degli allenamenti, si potrà fare un quadro più definito della situazione. Puntando anche su una settimana di lavoro veramente piena con i giocatori dell’Italia, subito a disposizione oggi per mettere nel mirino la Fiorentina. Darmian, Acerbi e l’acciaccato (ma non grave) Barella sono tra i fedelissimi di questa Inter. Pronta a vivere tutto d’un fiato il rush finale e a darsi un tono.


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