Tensione tra Inzaghi e l'Inter: possibile una scelta clamorosa a fine stagione

Stufo di essere sotto accusa per gli alti e bassi, sta valutando l’addio ma prima vuole centrare un traguardo prestigioso: la finale Champions
Pietro Guadagno
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E se alla fine fosse Inzaghi a sorprendere tutti in contropiede? Già, perché nei pensieri del tecnico piacentino, ultimamente, è balenata un’idea: dire addio, salutare tutti, prima di ricevere il benservito. Eventualità che in molti già danno per scontata. Attenzione, non c’è nulla di deciso nella mente del tecnico nerazzurro. È semplicemente un’ipotesi che ha cominciato a “frullare” nella testa di Simone. Certo l’ideale sarebbe farlo dopo aver raggiunto un traguardo importante, in modo da togliersi un'ultima soddisfazione e pure prendersi una sorta di rivincita. Quale sarebbe, però, lo scenario migliore? Beh, al di là di una nuova qualificazione Champions, ad esempio raggiungere la finale di Istanbul, più che portare a casa un’altra Coppa Italia. Si tratterebbe del modo perfetto per certificare il livello del lavoro svolto nei due anni trascorsi sulla panchina interista. Peraltro, non è nemmeno un obiettivo così impossibile, visto che, eventualmente superato il quarto di finale con il Benfica, l’ostacolo successivo avrebbe il nome di Napoli o Milan, ovvero avversari già battuti in campionato. A quel punto, anche gli stenti nel nostro torneo nazionale finirebbero in secondo piano. E, magari, qualche giudizio o critica perderebbe tutta la sua consistenza.

Colpevole, ma non unico

Perché Inzaghi è convinto di non meritare tutti quei fucili che si è ritrovato puntati addosso. O, in ogni caso, di non essere l’unico colpevole per un percorso così deludente in Serie A, a fronte di quello finora eccellente in Champions, di una semifinale di Coppa Italia, con tanto di 1-1 strappato nell'andata in casa della Juventus, e di una Supercoppa in bacheca. Le responsabilità, insomma, quelle responsabilità andrebbero quantomeno divise. Perché non può essere certo colpa sua se, ad esempio, un attaccante come Lukaku, nello spazio di due giornate, prima manca un gol a porta vuota e poi colpisce la traversa a un metro dalla linea. Il tecnico piacentino avrà anche commesso una serie di errori - eccessiva rigidità tattica, gestione della rosa, qualche cambio sbagliato -, ma non è stato l’unico. E, di certo, nelle ultime settimane non ha aiutato il suo lavoro finire regolarmente al centro del mirino, ad ogni piccolo o grande inciampo. In aggiunta, l’Inter non è l’unica big ad aver deluso in questo torneo. Il Milan campione d’Italia in carica, infatti, ha solo un punto in più, come Lautaro e soci ha raggiunto i quarti di finale di Champions ma è stato eliminato agli ottavi di Coppa Italia e ha pure perso la Supercoppa proprio con l’Inter. Eppure, Pioli non è stato messo in discussione come è accaduto ad Inzaghi.

L'omba di De Zerbi

Come premesso, anticipare l’addio è solo un’idea nella testa di Inzaghi, non un proposito fatto e finito. Chiaro, però, che in queste settimane non sia rimasto sordo rispetto ai rumor che rimbalzano con sempre maggiore intensità in merito a chi potrebbe prendere il suo posto alla guida dell’Inter. Ad oggi, il più apprezzato nelle stanze di viale Liberazione sembra essere De Zerbi. Tuttavia, esiste un ostacolo: la clausola di uscita dal Brighton. La cifra oscilla tra gli 8 e 10 milioni di euro e non sarebbe semplice da sostenere per i conti del club nerazzurro. Soprattutto se dovessero venire meno pure i ricavi della prossima Champions. Bisognerebbe ottenere uno sconto dal club inglese, che, però, già con Potter e il Chelsea ha dimostrato di essere particolarmente rigido rispetto a questo argomento. Ecco perché non possono essere escluse alternative. Voci su un possibile ritorno di Conte sono già circolate, ma le complicazioni, forse, sarebbero perfino superiori rispetto all’idea di portare De Zerbi alla Pinetina. Attenzione, quindi, pure a Thiago Motta, che evidentemente sta benissimo al Bologna, ma avrebbe comunque costi inferiori.


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